«Dopo 15 anni siamo qui a far parlare i fatti, ovvero gli investitori che hanno presentato un progetto e una proposta concreta di partenariato pubblico-privato per la realizzazione del Parco del Mare di Trieste». Ad affermarlo è Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia promotrice da tempo della creazione a Trieste di un grande attrattore collegato al mare.
Il progetto del Parco del Mare di Trieste interessa un’area della città, l’ex Porto Lido, ad oggi in disuso e degrado e prevede un intervento più ampio di recupero e valorizzazione dell’area che comprende anche la Lanterna.
L’Acquario che sarà costruito all’interno di questa area e che costituirà il principale attrattore, avrà una superficie complessiva di 10mila metri quadrati, ospiterà 28 vasche espositive di cui la principale, la vasca oceanica, conterrà 3,2 milioni di litri. Il percorso di visita si svilupperà su tre piani, due espositivi e uno tecnico con la parte di impianti, tecnologia e spazi curatoriali necessari alla gestione delle vasche e degli animali ospiti.
Si stima che arriverà ad attrarre 600mila visitatori all’anno e impiegherà, a regime, 120 lavoratori tra dipendenti diretti e indiretti. La struttura presenterà anche una terrazza sovrastante che costituirà un punto di vista inedito sul panorama della città e della Lanterna adiacente.
L’intera area intende diventare uno spazio pubblico ad uso della città e che le restituisca un ulteriore affaccio al mare. La struttura dell’Acquario è stata progettata nell’ottica di avere il minor impatto visivo possibile e di integrarsi perfettamente nel contesto in cui si inserisce.
La progettazione dell’Area e della struttura esterna è affidata allo studio Archest, la progettazione interna a Michael Oleksak e Ginette Castro di Cosestudi. L’investimento complessivo per il progetto è di 44 milioni di euro. L’apertura della struttura è prevista nel 2024.
L’organizzazione interna dell’acquario ha lo scopo di immergere i visitatori nelle meraviglie della vita nel mondo sottomarino per coinvolgerli prima emotivamente e poi intellettualmente nella comprensione e apprezzamento dell’importanza dell’educazione e della conservazione del mare,
Il percorso di visita non sarà percepito come un assemblaggio di vasche indipendenti ma più come un’esperienza di vita acquatica interconnessa e multistrato. Oltre alle vasche, il visitatore potrà osservare mostre multimediali che, utilizzando la tecnologia digitale, possono comunicare la scienza del mare e l’importanza della conservazione in modo semplice e intuitivo.
L’acquario sarà essenzialmente un “laboratorio vivente” che esprime l’impegno di Trieste per la scienza e la conservazione del mare.
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