L’appuntamento è ad Aosta dal 6 al 9 agosto: l’evento (oltre 25mila presenze e 350 volontari lo scorso anno) è stato riprogettato per evitare assembramenti, espandendosi in tutta la città. È così che alla più grande ludoteca d’Italia in prestito gratuito si affiancano partite nei luoghi più diversi: con #giocaredappertutto i tavoli di gioco popolano i monumenti dell’antica Augusta Praetoria e le torri medievali, i parchi cittadini e le strade secondarie, ma anche il sottotetto affrescato della Cattedrale e i vigneti, gli orti e il Chiostro di Sant’Orso.
Ripensata per rispondere all’emergenza Covid-19, la manifestazione ha scelto di affiancare tutta la propria comunicazione al marchio “responsabili insieme”: un segno forte di come, con uno sforzo comune di corresponsabilità, si possa ricominciare a organizzare momenti di incontro nel rispetto delle regole.
Il programma dell’evento propone spazi di gioco fissi insieme a un centinaio di eventi speciali, pensati per un pubblico molto eterogeneo ma accomunato dalla passione per il gioco intelligente, in ogni sua forma.
Grandi protagonisti sono i giochi di società, con titoli adatti a ogni giocatore; scorrendo la programmazione si incontrano anche i tornei di parole crociate e quelli di carte, i giochi d’interpretazione e quelli di comitato, gli incontri con gli autori di giochi e i giochi di miniature. Tra le novità del 2020 spicca Locus, gioco di scoperta della città nel quale i partecipanti esplorano Aosta seguendo gli indizi legati da una misteriosa storia che mette in luce i segreti della storia del capoluogo valdostano.
Nata nel 2009 da un piccolo gruppo di appassionati, giocAosta è cresciuta negli anni fino a diventare l’evento di riferimento del panorama ludico estivo italiano. La forza del progetto sta nell’impianto interamente volontario e nel desiderio di riappropriarsi degli spazi pubblici, rendendoli pienamente tali.
L’edizione 2020 è stata fortemente voluta dall’associazione Aosta Iacta Est con il desiderio di conciliare tutte le condizioni di sicurezza con il bisogno di ricostruire occasioni di incontro, confronto e scoperta tanto per i valdostani quanto per i turisti in visita in Valle d’Aosta.
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