credits Francesca Bocchia
L’iniziativa vede la regia di Visit Emilia. «Un’iniziativa dedicata ai turisti, ma anche agli abitanti del territorio emiliano – spiega il presidente di Visit Emilia Cristiano Casa – che mette al centro il teatro come luogo di cultura, ma anche come patrimonio storico ed artistico, rivelando al pubblico aneddoti e vicende per lo più sconosciute e dando la possibilità ai visitatori di accedere nei luoghi normalmente aperti solo agli addetti ai lavori, per scoprire l’anima dei teatri storici emiliani da inediti punti di vista».
A Parma, Capitale Italiana della Cultura 2021, ci si immerge nella storia del Teatro Regio, considerato uno dei templi italiani della lirica. Un monumento dell’opera costruito in stile neoclassico a partire dal 1821 per volere della duchessa Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone.
Il Teatro Farnese, all’interno del Complesso della Pilotta, offre uno scenario straordinario ai visitatori che potranno osservare da vicino la sua costruzione lignea, risalente al 1618, immaginando i fasti di corte dei Duchi Farnese.
L’Emilia è la terra del grande Maestro Verdi ed è a lui che è dedicato il Teatro Giuseppe Verdi della rocca di Busseto (PR), sua città d’origine. Attraversando il portico e salendo lo scalone, si viene accolti da decorazioni di Giuseppe Baisi e Alessandro Malpeli e dai medaglioni di Gioacchino Levi raffiguranti la Commedia, la Tragedia, il Melodramma e il Dramma romantico.
A Girolamo Magnani è dedicato il teatro d’opera di Fidenza. Artista ed autore di molte scenografie verdiane, curò diverse decorazioni, come quella della Sala del Ridotto. Il Teatro Magnani conta anche la sala degli spettacoli, a tre ordini di palchi, con un boccascena arricchito da oro e stucchi bianchi.
Le opere verdiane si scoprono anche nel teatro Arena del Sole di Roccabianca, inaugurato nel 1946. Al suo interno sono presenti le nove statue che un tempo facevano parte del monumento di Ettore Ximenes eretto in onore del Maestro nel piazzale della stazione di Parma. Danneggiate durante la Seconda Guerra Mondiale, le raffigurazioni delle opere di Giuseppe Verdi sono state ricollocate in sala.
Solo 12 palchetti, ma uno scenario di grande suggestione si apre ai visitatori del Teatro Pallavicino di Zibello, voluto originariamente dal Marchese Antonio Pallavicino nel 1804. La sala è stata decorata da Pietro Piazza e Giovanni Azzi, del quale si conserva ancora il sipario a tendone con fantasie floreali.
A Piacenza si può visitare il Teatro Municipale che Stendhal definì il più bel teatro d’Italia. Nel 1895 divenne il primo del Paese ad essere interamente illuminato da lampade a energia elettrica. Platea con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e un loggione caratterizzano il Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda, mentre in un vicolo tra via Castello e via Taverna, il Teatro San Matteo di Piacenza rivela nella propria architettura le origini sacre di tempietto protoromanico. Divenuto sala cinematografica tra le due guerre e caduto in rovina, venne restaurato negli anni ’80 del secolo scorso e presenta oggi una platea di 200 posti.
Ha invece solo 12 posti a sedere e per questo è considerato tra i più piccoli al mondo, il Teatrino del Castello di Vigoleno, realizzato per volontà della principessa Maria Ruspoli Gramont.
C’era una chiesa anche dove oggi si può ammirare il Teatro dei Filodrammatici di Piacenza, chiamato anche “teatro di Santa Franca”, perché l’edificio era stato inizialmente costruito per ospitare la patrona delle monache circestensi
Alla celebre attrice che già conquistava il palcoscenico a 10 anni, è dedicato il Teatro Eleonora Duse di Cortemaggiore. Le sue origini risalgono al 1826, quando Maria Luigia d’Austria volle trasformare il precedente convento in un luogo di cultura e di spettacolo.
A Reggio Emilia si può visitare il Teatro Municipale Romolo Valli, mentre spostandosi in provincia si trova il Teatro Franco Tagliavini di Novellara che lo ripropone in miniatura. La platea a ferro di cavallo sul quale si elevano due ordini di palchi e una galleria sostenuti da colonnine in ghisa caratterizza il Teatro Sociale di Gualtieri, inaugurato nel 1907 ed inondato dalla piena del Po nel 1951. Dopo un periodo di chiusura, è stato riaperto nel 2009.
A Guastalla si trova uno dei dieci teatri più antichi d’Italia: il Teatro Ruggero Ruggeri, costruito nel 1671. Nonostante gli interventi di restauro subiti nel corso dei secoli, l’aspetto attuale mantiene la pianta a ferro di cavallo e l’originale assetto della facciata. Più recenti sono le vicende del Teatro Comunale di Rio Saliceto, inaugurato nel 1911.
Sono tante anche le vicende che delineano la storia del Teatro Asioli di Correggio, più volte ricostruito, ma che conserva ancora il disegno originario della sala, inaugurata nel 1852 con pianta a ferro di cavallo, 60 palchi ordinati su tre ordini, un loggione e un palco reale.
Per partecipare alle visite guidate, gratuite o a pagamento, di Teatri Aperti, è necessario prenotare contattando direttamente il teatro di interesse. Tutte le informazioni sulle singole date di apertura, gli orari, i costi, sono sul sito www.visitemilia.com
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