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Startup Turismo, si parte: Expirit svela l’Italia dei borghi

Visitare le Marche sulle orme dei set cinematografici, scoprire i segreti della ceramica di Deruta, in Umbria, oppure trovare il borgo ideale per fare smart working. Sono tutte proposte alle quali ha lavorato e continua lavorare il team di Expirit, startup marchigiana che si definisce boutique di consulenza strategica in materia di turismo e sviluppo territoriale sostenibile.

Con la loro intervista diamo il via alla nuova collaborazione editoriale che ViaggiOff ha siglato con l’associazione Startup Turismo. Periodicamente, nella nuova rubrica dedicata Travelup, daremo voce e racconteremo le giovani aziende più innovative che fanno parte dell’associazione.

Il nostro viaggio comincia nelle Marche, dove ha sede Expirit, la cui visione, racconta il cofounder Giacomo Andreani, «è tutta raccolta nel nome, ci sono i concetti di esperienza, spirito, italianità, compresa la particella ‘ex’, fuori, nel senso di far emergere le realtà meno note del Paese».

Tutto è nato all’indomani del terremoto che nel 2016 aveva colpito il Centro-Italia: «Siamo nati come risposta a questa emergenza, avevamo voglia di ridisegnare il turismo nelle realtà pià colpite dal sisma. Da lì poi sono nati i primi progetti per creare destinazioni sostenibili, dalla formazione alla comunicazione».

Così è nata MaMa, la marca maceratese, la rete che unisce 55 comuni in provincia di Macerata, dal mare di Civitanova ai Monti Sibillini, per sviluppare un’infrastruttura di accoglienza e promozione. Tra progetti più nuovi c’è anche quello che ora porta Expirit fuori regione, ad occuparsi della valorizzazione turistica della Piana di Lucca, in Toscana, che oltre alla città capoluogo di provincia
coinvolge altri cinque comuni.

Le Marche si possono scoprire anche attraverso le esperienze e gli itinerari legati ai set cinematografici , in realizzati in collaborazione con Marche Film Commission (Fondazione Marche Cultura) e la Regione Marche, a cominciare per esempio da “Il Giovane favoloso”.

Un’altra destinazione turistica tutta da scoprire e alla cui valorizzazione ha lavorato la startup marchigiana è Deruta, in provincia di Perugia, «la capitale della ceramica, novemila abitanti e oltre cento botteghe artigiane, una densità altissima che merita di essere conosciuta in un mix tra manifattura, arte e industria». Qui da visitare è anche il Museo regionale della ceramica, che conserva oltre 6mila opere, e più di 1500 volumi sull’argomento, senza dimenticare che Deruta, che vuole diventare una residenza artistica diffusa, è anche tra I borghi più belli d’Italia.

E tra i progetti del prossimo futuro ce n’è uno che chiama in causa il turismo letterario. «Abbiamo in mente di trasformare i libri in itinerari. Pensiamo ai preziosi libri antichi conservati nelle biblioteche del nostro territorio. Partiremo dall’Astronomicum di Pietro Apiano, del 1540, prezioso trattato di astronomia e illustrazione dell’universo custodito nella Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata. Si tratta di una vera e propria arte nel cielo, con illustrazioni incredibili per l’epoca, e costruiremo un itinerario che intreccia luoghi della cultura nel segno dell’astronomia, dalla grande arena Sferisterio a un telescopio per osservare le stelle, porteremo alla luce questo manoscritto».

Insieme a Giacomo Andreani, a dare vita a Expirit, che si avvale anche il contributo dell’Università di Macerata, ci sono Marco Cocciarini, direttore tecnico di tour operator e progettista turistico, Simona Angeletti che si occupa della comunicazione, ed Elena Santilli, filologa classica che si occupa dì experience design, più una serie di professionalità in base ai progetti, università italiane e internazionali e anche associazioni.
Una di queste sono i nomadi digitali, perché tra le proposte cui Expirit lavora c’è quella di destinazioni da smart working che siano attrattive e accoglienti.

«Crediamo che l’Italia rurale possa offrire tanto in termini di qualità della vita, ma spesso manca l’ecosistema giusto. Per diventare a misura di professionista nomade non bastano i co-working e la fibra. L’associazione Nomadi Digitali sta lavorando su una proposta di legge sulla figura giuridica dell’abitante temporaneo e noi stiamo accompagnando diversi comuni a prendere consapevolezza». I primi due borghi su cui dirigersi sono Monte San Martino e Potenza Picena, con il progetto di smart village.

Mariangela Traficante

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