In Danimarca, trascorrere il tempo in acqua o vicino all’acqua è un must. Le attività in cui ci si può cimentare includono il noleggio di Sup, barche e kayak; il nuoto al porto o in mare aperto; i tuffi alle Isole Brygge, Fisketorvet e Kastrup Søbad. Si possono anche provare le escursioni a piedi o in bicicletta nell’Harbour Circle, o ancora, un po’ di sano riposo in spiaggia.
La famosa zona del porto della città si estende per ben 12 chilometri da nord a sud. In aggiunta, anche la costa limitrofa della regione di Copenhagen rappresenta un’area tutta da scoprire per le avventure in kayak o sul Sup. Copenaghen ha recentemente ospitato la Isa World Suo & Paddleboard Championship, tenutasi dal 16 al 22 settembre, ma la possibilità di scoprire la capitale danese dall’acqua (o dalla riva) resta un’opportunità tutto l’anno.
Da dove iniziare per un’avventura in paddle? Si consiglia Mølleåen, se si parte da Frederiksdal Kanoudlejning e si vuole visitare il Lyngby Lake. Alternativamente, si può attraversare il porto da nord a sud, iniziando da Kingfish, o percorrere la distanza da Elsinore a Copenaghen. Chi preferisce tour più brevi può optare per il giro dei canali intorno al porto, partendo da KayakRepublic, oppure da Amager Strandpark (e se si ha hai un’indole temeraria, circumnavigare l’intera isola di Amager potrebbe essere la sfida perfetta ). Ultima ma non per importanza, ecco Arken, a sud di Copenaghen.
Michael Lindberg, amministratore delegato di Surf & Sup Denmark, dà i suoi suggerimenti a chi vuole cimentarsi negli sport a pelo d’acqua: «È sempre divertente remare nei canali della città. Io partirei dal canale di Frederiksholms. Da lì, si riesce a remare agilmente in quasi tutto il resto della città. Amager Strandpark e la sua laguna sono un buon punto se si cerca qualcosa di meno urbano. Remando a nord dalla città, la costa è meravigliosa e offre delle acque tranquille ottime per la navigazione. Se si va verso sud, Ishøj Beach è un altro punto perfetto per il Sup».
Ogni anno, 2 milioni di persone usufruiscono del porto, inclusi 23.000 nuotatori. Copenaghen nasce come città marittima e porto industriale. Dapprima usato per usi industriali e sanitari, dagli anni Ottanta il porto ha iniziato a svilupparsi nella direzione di una vivibilità sempre maggiore. L’acqua è stata dichiarata sicura per la balneazione nel 1999, grazie a un grande lavoro di purificazione delle acque operato dalla centrale di Lynetten e dalle forti correnti dell’Øresund. Il risultato? 50 anni dopo la chiusura, la prima zona balneabile delle Isole Brygge è stata riaperta nel 2002.
Il porto di Copenhagen è grande ben il doppio di Central Park, a New York, e nel 1999 l’Ue ha ufficialmente dichiarato pulita la sua acqua. Il porto è dunque il “punto di ritrovo blu” di Copenaghen e si estende per circa 12 chilometri da Svanemølle Beach, a nord, a Kalvebod , a sud. Presenta 24 ponti, che collegano trasversalmente i vari distretti della città. Spazio, naturalmente, anche al green: gli autobus pubblici del porto della città sono al 100% elettrici e trasportano più di 600.000 passeggeri all’anno e il trasporto delle biciclette è gratuito. È possibile raggiungere ogni parte del porto a piedi o in bicicletta. La strada, che prende il nome di Harbour Circle, è lunga 13 chilometri.
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