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Salento ad alta quota: trekking lungo il sentiero degli atleti

Dici Salento e non pensi a panorami montuosi e rocce impervie. Eppure il Tacco d’Italia è ricco di scogliere a picco sul mare, come il Ciolo, la falesia a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca, che il prossimo 26 settembre ospiterà una delle tre tappe della World Cup di corsa in montagna.

Da quest’anno, infatti, lo storico Trofeo Ciolo entra nel circuito delle competizioni internazionali. Siamo nel Comune di Gagliano del Capo, a pochi km appunto da Santa Maria di Leuca, la punta estrema della Puglia. Il mare e le rocce saranno i protagonisti della tappa di Corsa in Montagna WMRA World Cup, seconda località italiana ad ospitare la Coppa del Mondo 2021 dopo Nasego nel bresciano e terza tappa italiana prima di decretare i vincitori nella gran finale con il Vertical Chiavenna Lagunc il 12 ottobre prossimi.

Il percorso della WMRA World Cup prende il via dal ponte del fiordo del Ciolo, per poi risalire il canyon inerpicandosi sulla falesia tra la fauna e flora tipiche del territorio, all’interno dell’area protetta del Parco Naturale Regionale Otranto Santa – Maria di Leuca Bosco di Tricase. Il paesaggio è un susseguirsi di campagne di ulivi secolari, tratti di macchia mediterranea in cui crescono il fiordaliso di Leuca e l’orchidea selvatica, e le geometrie dei campi delimitati da muretti a secco attraverso cui si intravedono le tipiche, oramai disabitate, “casseddhe”, le”pajare,” e i “furnieddhi”, rifugi secolari di pastori.

La corsa continua fino ad arrivare al centro storico del paese di Gagliano del Capo, ad appena 144 mt sopra il livello del mare, che nel circuito raggiunge un dislivello complessivo di 870 mt (+496 mt e –374mt), fondamentale per lo standard della WMRA World Cup. Nel cuore del borgo, che nasconde nelle fondamenta dei suoi palazzi e case a corte molti frantoi ipogei, gli atleti correranno tra le stradine strette e lastricate delle caratteristiche “chianche“.

Ma non è necessario essere atleti per godere di una vacanza attiva in questa località che prende il nome dalla Grotta del Ciolo, lunga 100 mt con una sorgente di acqua dolce all’interno e alla quale si può accedere solo dal mare, in cui le gazze ladre (le “ciole”, in dialetto salentino) vengono a nidificare e trovano rifugio insieme ad altre specie protette come le tartarughe marine e le foche monache.

L’intero territorio del comune di Gagliano del Capo offre un’esperienza dedicata per chi ama un turismo attivo e per gli amanti del trekking. Dal Ciolo si diramano due percorsi: il primo è il campo di gara definito per la World Cup, chiamato “sentiero dell’Aspro” dagli abitanti del luogo, il secondo è il “sentiero delle Cipolliane”, un angolo nascosto ancora tutto da scoprire accessibile a tutti di circa 2,5 Km, che porta fino alla marina di Novaglie e lungo il quale è possibile prendere le deviazioni che conducono alle tre diverse Grotte Cipolliane. Un tempo attraversato da commercianti e pescatori per trasportare sale e merci dal mare ai mercati dell’entroterra, il percorso viene conosciuto anche con l’appellativo di “sentiero dei tratturi”.

Redazione

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