ART&CULTURE

Roma, riapre l’area archeologica di Largo Argentina (grazie a Bulgari)

Da oggi Roma ha una grande area archeologica che torna e si farà ammirare appieno da cittadini e turisti. Ha riaperto infatti il 20 giugno l’Area Sacra di Largo Argentina, con un nuovo percorso di visita che è stato reso possibile da Bulgari.

Proprio il mecenatismo della Maison Bulgari ha reso possibili i lavori che, condotti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, per la prima volta consente di accedere al sito e visitarlo in modo sistematico, scorrendone le fasi di vita dall’età repubblicana attraverso l’epoca imperiale e medievale, fino alla riscoperta, avvenuta con le demolizioni degli anni Venti del secolo scorso.

I resti dei templi di Largo Argentina si possono ora ammirare in dettaglio a distanza ravvicinata e in sito che è stato reso facilmente accessibile. Scendendo da via di San Nicola de’ Cesarini si può accedere e visitare l’area archeologica grazie a un percorso su passerella privo di barriere architettoniche. Una piattaforma elevatrice consente inoltre  l’accesso alle persone con mobilità ridotta, e all’interno sono stati eliminati tutti i dislivelli, rendendo agevole la visita anche in sedia a rotelle o con passeggini.

«Il prezioso lavoro dei tecnici dalla Sovrintendenza – ha spiegato il sovrintendente Claudio Parisi Presicce – ha restituito alla città un’area importantissima, consentendo a tutti di ammirare uno spaccato di storia di oltre due millenni: dalla Roma repubblicana a quella degli imperatori, dal riutilizzo delle strutture come dimore di famiglie aristocratiche, chiese e monasteri fino alle demolizioni degli anni Venti del ‘900».

Storia del sito e delle trasformazioni avvenute nel corso dei secoli vengono raccontate grazie a una serie di pannelli illustrativi posti lungo il percorso di visita, con testi in italiano e in inglese, e con numerose immagini. Due grandi pannelli tattili, in italiano, inglese e braille, sono stati pensati per i visitatori ipovedenti, con le indicazioni dell’intero complesso e dei singoli monumenti e con la lettura tattile di due reperti scansionati in 3D, un frammento di lastra con uccellino che becca un frutto e la testa colossale di statua di culto femminile.

Rinnovata è anche l’illuminazione lungo la passerella e gli espositori situati nello spazio museale.

Tra le novità del percorso di visita spiccano le due aree espositive nel portico della medioevale Torre del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini. Questi spazi sono stati allestiti con una selezione dei tanti reperti provenienti dagli scavi e dalle demolizioni del secolo scorso, tra cui frammenti di epigrafi, sarcofagi, decorazioni architettoniche e due teste di statue colossali appartenenti a divinità venerate nell’area.

Marco Merli

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