L’obiettivo? Far conoscere al mondo il patrimonio archeologico sottomarino del mare nostrum. Il videogioco va alla scoperta di alcuni tra i più importanti siti archeologici del Mediterraneo. Dà modo di vivere in prima persona l’emozione di tuffarsi nelle profondità del mare e muoversi in mezzo al relitto di una nave greca affondata nel V secolo A.C. oppure tra le misteriose sculture del Ninfeo di Punta dell’Epitaffio nel golfo di Pozzuoli. Il tutto grazie a una ricostruzione molto fedele in 3D che trasforma lo smartphone in sistema di immersione virtuale.
Disponibile per tutti gli smartphone, Dive in The Past è stato realizzato dalla 3D Research, un’azienda spin-off dell’Università della Calabria, con il coinvolgimento di cinque Paesi europei. Il team messo in campo ha visto al lavoro esperti di computer grafica, realtà virtuale e archeologia subacquea che hanno, a loro volta, coinvolto i partner del progetto in altri quattro Paesi europei: Grecia, Croazia, Albania e Montenegro.
Il tutto per realizzare un prodotto turistico transnazionale che avesse come protagonista il patrimonio archeologico sottomarino, favorendo una maggiore sensibilizzazione sulla sua salvaguardia e sulla sua valorizzazione. Dive in the Past è già disponibile in versione totalmente gratuita sia per Android che per iOS, in italiano e anche in inglese.
Per rendere il tutto più interessante e divertente è stato concepito uno storytelling che rende l’esplorazione in una vera e propria avventura e che inizia dal ritrovamento di un vecchio diario recante sulla copertina un simbolo misterioso. Proprio a partire da qui, e attraverso una mappa del Mediterraneo che funge da menu iniziale, prende il via l’esplorazione dei quattro siti subacquei che nascondono il suo segreto.
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