La primavera delle mostre in Italia è pop. E non si dica che siano pezzi da museo in accezione negativa, invece arrivare ad avere una mostra tutta loro è segno di consacrazione, e di fan che immaginiamo attentissimi e commossi tra fotografie, cimeli, video e memorabilia.
Si sono appena aperte due mostre che mettono al centro gli artisti e la musica. Parliamo di Rino Gaetano a Roma e di Queen Unseen a Milano.
Parte da Roma il viaggio nel mondo di Rino Gaetano, con la prima mostra dedicata al grande cantautore che ha segnato un’epoca nella musica italiana. Poeta dallo stile unico e tagliente, con la sua voce ruvida e con i suoi testi apparentemente leggeri e disimpegnati ma pieni di contenuti, ha saputo chiamare in causa società e politica senza mai nascondersi dietro etichette e maschere.
L’artista, calabrese di nascita ma romano d’adozione (era nato a Crotone il 29 ottobre 1950, morì tragicamente per un incidente stradale il 2 giugno 1981 a Roma), viene omaggiato nella mostra Rino Gaetano, che sarà ospitata a Roma fino al 28 aprile 2024 al Museo di Roma in Trastevere, nel quartiere che amò e frequentò fin dai tempi del Folkstudio. Rino Gaetano a Roma si è fatto le ossa nei palcoscenici off e nei teatri con l’Eti Ente Teatrale Italiano, dove ha imparato a evidenziare il messaggio con tutti gli strumenti del teatro.
L’esposizione è nata dalla ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino artistico di Rino Gaetano, arricchita da rarità concesse per l’occasione dalla sorella Anna: documenti, foto, cimeli artistici, la raccolta dei dischi, video, strumenti musicali, oggetti, abiti di scena come l’accappatoio indossato durante il Festivalbar all’Arena di Verona e la giacca in pelle utilizzata a Sanremo, manifesti e la collezione di cappelli.
Le sue canzoni, innovative e dal forte impegno civile, dopo la prematura scomparsa, sono state riscoperte e diventate veri e propri inni tra le nuove generazioni, usate in teatro, come colonne sonore di film, trasformate in fiction, compilation, street art e festival. La denuncia sociale celata dietro l’ironia dei suoi testi resta ancora attualissima. Nei suoi testi, fatti di sberleffi e di battute caustiche additava l’eterna crisi dell’Italia, quella delle auto blu e degli evasori legalizzati di Nuntereggae più con versi come “vedo tanta gente che nun c’ha l’acqua corrente, e non c’ha niente, ma chi me sente”. O ancora l’esaltazione della forza femminile di Gianna che “difendeva il suo salario dall’inflazione”, sino alla sua celebre Ma il cielo è sempre più blu.
La vetta creativa viene raggiunta con l’album Mio fratello è figlio unico. Fra il 1973 e il 1980 ha pubblicato sei album attraverso i quali ha dipinto con schiettezza un’Italia che ci assomiglia ancora, ma proprio a causa della sferzante lucidità nell’affrontare temi di stretta attualità, ha faticato tanto per farsi conoscere, affrontando i pregiudizi della critica, del pubblico, dei colleghi, dell’ambiente e anche dell’establishment che non vedeva di buon occhio quello strano personaggio che si divertiva a schernire tutti, potenti, politici, uomini di potere, facendo nomi e cognomi.
La mostra Rino Gaetano è visitabile da martedì a domenica, ore 10.00 – 20.00.
Da un’icona indimenticata della musica italiana a una band diventata mito grazie anche al suo frontman, anche lui mancato prematuramente.
Parliamo dei Queen e del mito Freddy Mercury, morto per Aids il 24 novembre 1991. Arriva a Milano la mostra – evento che svela aspetti inediti e sconosciuti dell’iconica band che ha segnato la storia della musica rock e che in Italia si è esibita in concerto solo nel capoluogo lombardo.
L’appuntamento è presso la Fondazione Luciana Matalon, in Foro Buonaparte 67, con la tappa lombarda del tour europeo di “Queen Unseen | Peter Hince”, in programma fino al 21 aprile, un vero e proprio viaggio esperienziale nel mondo della band da vivere attraverso le immagini inedite fermate nel tempo da chi i Queen li ha conosciuti davvero bene, vivendoci in simbiosi per oltre dieci anni.
Tra l’altro, i Queen si esibirono live in Italia solo una volta, e proprio a Milano, al Palasport di San Siro accanto allo stadio nel 1984 (nello stesso anno erano stati ospiti anche al Festival di Sanremo).
La mostra si compone di circa 100 fotografie del road manager e assistente personale di Freddie Mercury, Peter Hince appunto, mai esposte in precedenza in nessun Paese europeo, e di cui alcune in anteprima internazionale, e di oltre un centinaio di cimeli, memorabilia, oggetti e documenti vari, tutti originali: tra di essi figurano un microfono originale utilizzato da Freddie Mercury in concerto (mai esposto prima), una chitarra autografata di Brian May, i costumi usati per il videoclip di Radio Gaga, un piatto autografato e le bacchette della batteria di Roger Taylor, materiale proveniente in parte da dalla raccolta personale di Niccolò Chimenti, uno dei maggiori collezionisti europei dell’universo Queen.
Completa la mostra la proiezione di video rari e di spezzoni dei più famosi concerti della band. E la mostra arriva a oltre 50 anni dall’uscita del primo disco, l’omonimo “Queen”.
Grazie alla fortuna di aver lavorato per una delle più famose fabbriche di hit musicali degli anni Settanta e Ottanta, Ratty – come era soprannominato Peter Hince – ha potuto avere accesso, sia professionale che privato, ai momenti salienti che hanno contraddistinto la band di “Bohemian Rhapsody” che è riuscito a fermare nel tempo con i suoi scatti. Il sodalizio tra Hince e i Queen inizia nel 1975, quando la band si stava apprestando a registrare “A Night at the Opera”. Peter era la persona responsabile di strumenti e soundcheck che doveva vigilare affinché la performance della banda sul palco filasse come da copione; presto si guadagnò la fiducia di Freddie, Brian, John e Roger. Di quei primi anni purtroppo non esistono fotografie che invece Peter inizia a scattare a partire dal 1977, quando ormai la band aveva raggiunto l’apice del proprio successo mondiale, fino al 1986.
In virtù dello stretto rapporto personale particolare esistente tra Hince e Freddie Mercury la mostra dedica una particolare attenzione al cantante della band. Tra gli scatti di Hince spiccano certamente alcune tra le immagini più iconiche del cantante, catturate in studio di registrazione, sul set dei video musicali o su quello fotografico, in cui Hince ha immortalato Freddie abbigliato come una vera regina.
«Durante gli anni con i Queen ero in una posizione privilegiata e poiché la band si fidava di me e delle mie macchine fotografiche, sono riuscito a catturare queste rare immagini. Potreste dire che sono stato fortunato, ma nella vita ho scoperto che più lavori duramente, più ti applichi, riconosci e cogli le opportunità, più sei fortunato», ha dichiarato Hince.
La mostra prosegue inoltre all’Hard Rock Cafe Milan di via Dante 5, che durante tutta la durata ospiterà sulle proprie pareti fotografie, cimeli e video musicali. E chi farà un acquisto al Rock Shop di Hard Rock riceverà un voucher da presentare alla mostra per richiedere il biglietto ridotto. E chi visiterà prima l’esibizione riceverà uno sconto da utilizzare al Rock Shop di Hard Rock Cafe Milan.
La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00.
Una nuova evoluzione per il benessere all'Ambasciatori Palace Hotel di Fiuggi: la Spa della struttura…
La spiaggia più bella del mondo? La trovate in Sardegna. Non è uno spot pubblicitario…
La Strada dello Stelvio compie i suoi primi duecento anni e festeggia con numerose iniziative…
Appassionati di turismo letterario a raccolta: ecco un itinerario alla scoperta dei luoghi danteschi, per…
Camminare a passo lento per esplorare il mondo oltre i suoi confini fisici, geografici, culturali…
È una delle nuove tendenze di vacanza e proprio per gli effetti benefici che produce…