Categories: ART&CULTURE

Destinazione arte (e non solo): 5 mostre e altrettanti city break

Fascino e fragilità dei nostri ecosistemi, l’opera di appassionati mecenati del Novecento, un celebre fotografo, l’unconventional di una mostra in hotel: sono un universo sfaccettato le mostre che hanno appena aperto i battenti.

Intrecciano arte e ricerca, contemporaneità e dimore storiche, e rappresentano un’ottima motivazione per organizzare una breve vacanza e un break in questo periodo di festività e ponti. Ecco cinque mostre da mettere in agenda per un viaggio di primavera.

I Ghiacciai di Salgado a Trento e Rovereto

A Rovereto e a Trento, tre grandi istituzioni culturali trentine presentano Ghiacciai, l’ultimo progetto di Sebastião Salgado. Tra Mart e Muse oltre 60 fotografie in grande e grandissimo formato costituiscono una mostra-manifesto che celebra i ghiacciai del mondo nell’anno a loro dedicato. Con l’obiettivo di sensibilizzare la società sul ruolo essenziale nel sistema climatico e idrologico globale, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha infatti proclamato il 2025 Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai.

Nata da un’idea del Trento Film Festival, la mostra è a cura di Lélia Wanick Salgado ed è prodotta in collaborazione con Contrasto e Studio Salgado, con il coordinamento di Gabriele Lorenzoni (Mart) e Luca Scoz (Muse).

Si può visitare dal 12 aprile al 21 settembre 2025 al Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto e dal 12 aprile al all’11 gennaio 2026 al Muse – Museo delle Scienze di Trento. Dalla Penisola Antartica al Canada, dalla Patagonia all’Himalaya, dalla Georgia del Sud alla Russia, le fotografie ritraggono, in un bianco e nero ricco di contrasti, alcuni dei luoghi più studiati da ricercatori che indagano la storia geologica della Terra, così come le conseguenze a breve e lungo termine della crisi climatica e del riscaldamento globale.

Fin dai primi monitoraggi scientifici negli anni Sessanta, è emerso con chiarezza come di decennio in decennio si possa registrare una costante, drammatica, riduzione di volume e superficie dei ghiacciai di tutto il mondo, alcuni dei quali sono già, di fatto, estinti. La scomparsa dei ghiacciai comporta in primo luogo la perdita culturale di panorami inestimabili, accecanti nella loro maestosità, capaci di affascinare generazioni di viaggiatori, artisti e poeti. I ghiacciai sono elementi fondamentali nella regolazione del ciclo idrologico e del clima locale e globale, sono vivi e fautori di vita, da loro dipendono l’approvvigionamento di acqua potabile di due miliardi di persone e due terzi dell’agricoltura irrigua mondiale.

La Reggia di Venaria racconta la Genova dei Dogi

La Reggia di Venaria  (Torino) inaugura il nuovo programma di mostre con Magnifiche collezioni. Arte e potere nella Genova dei Dogi prevista dal 10 aprile al 7 settembre 2025 nelle Sale delle Arti e realizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude in collaborazione con i Musei Nazionali di Genova – Palazzo Spinola e Galleria Nazionale della Liguria.
Le raccolte d’arte di alcune delle più importanti famiglie del patriziato genovese (i Pallavicino, i Doria, gli Spinola, i Balbi) conservate a Palazzo Spinola di Pellicceria, giungono alla Reggia di Venaria insieme alle più recenti acquisizioni dei Musei Nazionali di Genova con prestiti da altri musei e collezioni private.

Si tratta di un patrimonio di arte e storia che annovera celebri dipinti di Peter Paul Rubens, Antoon Van Dyck, Orazio Gentileschi, Guido Reni, Carlo Maratti, Luca Giordano e poi ancora Hyacinthe Rigaud e Angelica Kauffman, oltre ai maestri della grande scuola figurativa genovese come Bernardo Strozzi, Domenico Piola, Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto e Gregorio De Ferrari. Attraverso un centinaio di opere tra dipinti, sculture, argenti e arredi del Sei e Settecento, si propone un percorso espositivo riferito alle raccolte del palazzo poi divenuto museo, ma anche il racconto del secolo d’oro di Genova “la Superba”, teatro del barocco, antica repubblica retta dai dogi, con la sua regalità e fasto.

Palazzo Spinola di Pellicceria di Genova ha visto avvicendarsi, dalla fine del Cinquecento all’Ottocento, le più grandi famiglie del patriziato genovese che contrassegnarono la vita politica della Repubblica con dogi, senatori e cardinali: i Pallavicino, i Doria, gli Spinola e i Balbi. Nel tempo sono cresciute straordinarie collezioni di opere tramite acquisizioni dirette, legami matrimoniali e passaggi ereditari. Un patrimonio unico di arte e storia per una superba residenza situata nel centro storico, descritta ne I palazzi di Genova di Peter Paul Rubens, il celebre libro illustrato pubblicato nel 1622, e già inserita dalla fine del Cinquecento nel sistema dei Rolli, le liste delle più rappresentative dimore storiche genovesi destinate a ospitare alte personalità e ambasciatori in visita di Stato (Patrimonio Unesco nel 2006).

A Milano l’arte contemporanea va in hotel

Nel capoluogo meneghino torna l’appuntamento con i vernissage firmati nhow Milano, in via Tortona 35. Fino al 4 ottobre, l’hotel ospita la mostra “We, humanimals – Strabiliante Bestiario Contemporaneo”, un’esposizione dedicata all’incontro tra il mondo animale e quello umano, che ne esplora le connessioni, celebrando la metamorfosi come motore di cambiamento e autenticità.

La mostra collettiva, curata da Laura Tartarelli Contemporary Art insieme al critico d’arte Matteo Pacini, si snoda negli spazi comuni della lobby e nelle aree di sbarco ascensori dei quattro piani di nhow Milano, trasformando l’unconventional hotel milanese in un percorso che approfondisce il sottile confine tra uomo e animale.

La mostra è una visione simbolica e celebrativa del mondo animale, rappresentata da una caleidoscopica selezione di opere. We, Humanimals prende spunto dal titolo di un’omonima opera di Sandro Gorra, artista e pubblicitario milanese che, attraverso le sue iconiche illustrazioni caricaturizzate esposte nella lobby dell’hotel, ha saputo utilizzare la rappresentazione animale per esprimere con geniale ironia le caratteristiche e i conflitti umani. È con una delle sue monumentali giraffe posizionate nel tunnel all’ingresso che ha inizio un percorso espositivo in cui artisti, diversissimi fra loro, inviteranno a riscoprire la meraviglia del regno animale, sia dal punto di vista estetico che per il potente simbolismo di libertà, forza e purezza che esso rappresenta.

Caravaggio e il Novecento a Firenze

Caravaggio superstar quest’anno: il grande artista è protagonista di diverse mostre in corso in Italia, come a Gorizia e a Roma, tra cui quella allestita a Villa Bardini di Firenze, che ospita “Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti”, visitabile fino al 20 luglio, a cura di Cristina Acidini e Claudio Paolini, mostra promossa da Fondazione CR Firenze, in collaborazione con Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi.

L’esposizione ripercorre le vicende di Roberto Longhi e Anna Banti che riuscirono nell’impresa di trasformare un secolo negletto alla storia dell’arte, com’era il Seicento, in un momento magico per creatività e intensità. Lei riscoprendo la vicenda di Artemisia, lui mettendo in scena Caravaggio.

Nella mostra esperienziale si possono ammirare capolavori come “Ragazzo morso da un ramarro” di Caravaggio, gli “Apostoli” di Jusepe de Ribera o l’emozionante sequenza di dieci Morandi intimi, creati dall’artista bolognese, regalati in occasioni diverse a Roberto Longhi e alla padrona di casa. La mostra, oltre a essi riunisce 40 dipinti, tra disegni e acquarelli, nuclei rilevanti di fotografie originali e di documenti d’archivio che testimoniano la frequentazione della coppia con Ungaretti, Bassani, Pratolini, Gadda, Pea, Bigongiari, Pasolini, tra i molti amici letterati e scrittori, o con de Pisis, Socrate, Guttuso, Mafai, oltre al già citato Morandi, tra i tanti artisti.

Le dodici sezioni della mostra ripercorrono le fitte relazioni che la coppia ha avuto con importanti artisti e personaggi del Novecento. Una prima sezione introduce la coppia con dipinti e fotografie. La mostra prosegue con una sezione dedicata a Roberto Longhi il collezionista dove è esposta l’opera di Caravaggio e vari dipinti caravaggeschi. Ancora sezioni dedicate a Longhi e il Cinema, Longhi e la sua attività di docente. Altra sezione racconta Anna Banti come storica dell’arte, scrittrice e traduttrice, accompagnata da una selezione dei disegni che lo stesso Roberto Longhi le ha dedicato e da una serie di fotografie che la ritraggono negli ambienti della villa Il Tasso. Un’altra è interamente dedicata al rapporto con Giorgio Morandi. Il percorso prevede anche una Silent Room dove riposare gli occhi e la mente travolti dalle suggestioni e dagli stimoli offerti nelle 12 sale in cui si dipana il percorso espositivo.

La storia del Mediterraneo nel Principato di Monaco

Il Principato di Monaco apre le porte alla mostra “Mediterranean 2050“, ospitata presso il suo Museo Oceanografico. Un viaggio interattivo attraverso il tempo e lo spazio che permette ai visitatori di esplorare il Mediterraneo dalle sue origini passate a un futuro ideale, in cui l’ecosistema marino è prospero grazie a scelte sostenibili e consapevoli.

Con oltre 1.000 metri quadrati di esposizione, “Mediterranean 2050” invita il pubblico a riflettere sulla fragilità del mare monegasco, che ospita il 7,5% delle specie marine mondiali e il 18% di quelle vegetali. Attraverso scenari immersivi, giochi interattivi e simulazioni digitali, i visitatori potranno comprendere l’importanza delle Aree Marine Protette (Mpa) e le azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo 30×30: proteggere il 30% degli oceani entro il 2030.

Tra le esperienze più suggestive, la “Mission Pelagos” porterà i partecipanti in un sottomarino futuristico, dal quale si potrà esplorare il Mediterraneo del 2050 e ammirare la rinascita della biodiversità marina. Grazie a tecnologie all’avanguardia e a una proiezione monumentale su 310 metri quadrati, sarà possibile immergersi virtualmente in un habitat popolato da tartarughe marine, squali, cetacei e tante altre specie simbolo delle acque marine.

Il percorso espositivo si conclude con “My Oceano Med”, una sezione interattiva in cui ogni visitatore potrà scoprire come contribuire concretamente alla salvaguardia del mare. Un’applicazione permetterà di proseguire l’esperienza oltre il museo, coinvolgendo il pubblico in una sfida collettiva per proteggere il Mediterraneo.

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa.
Mariangela Traficante

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