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Polinesia a piedi nudi: le migliori 10 esperienze da fare alle Isole Cook

L’estate è, per molti, sinonimo di libertà, e non solo metaforicamente parlando. Via giacche e cappotti, riposti negli armadi scarpe e abiti invernali, si ha voglia di abiti leggeri, infradito e vita open-air. Anche magari per sognare di essere in un paradiso tropicale dove vivere a piedi scalzi, o quasi.

Uno di questi paradisi si trova agli Antipodi, e sono le Isole Cook. Qui in uno scenario naturale potente si può vivere una vacanza assaporando l’atmosfera polinesiana in un luogo dove la Natura regna mistica sopra ogni cosa, dettando ritmi e abitudini, ecco una scelta di 10 esperienze per scoprirle.

Chi ama gli sport acquatici, e non per forza quelli adrenalinici, ecco il sup nella laguna di Muri, a Rarotonga, ma in versione by night. Per vivere l’atmosfera d’oro del tramonto e poi a seguire, la luna e le stelle che si riflettono sull’acqua, andando anche alla scoperta della fauna marina.

Dal sup al glamping. A Rarotonga esiste Ikurangi Eco Retreat, l’unico glamping delle Isole Cook, che basa tutta la filosofia dell’accoglienza sui principi di conservazione e rispetto dell’ambiente, e sull’ospitalità. Immerso tra giardini e piantagioni endemiche, con viste sulle montagne, propone vere e proprie fughe romantiche ecologiche a impatto minimo.

Se si desidera una cena pied dans l’eau, o quasi, ecco il ristorante e bar On The Beach del Manuia Beach Resort, a Rarotonga, come dice il nome stesso, serve le sue pietanze su tavoli disposti sulla spiaggia, piedi nella sabbia e quasi nell’acqua, per una vera e propria esperienza polinesiana. E per riservarsi il privilegio di una vacanza barefoot, sempre Rarotonga propone le nuove Waterfoot House, ville di lusso private in affitto, dotate di tutti i confort ma immerse nella privacy più assoluta.

E si può completare il soggiorno alle Isole Cook con delle autentiche esperienze immersive a piedi nudi. La prima proposta sfida a una lezione di zumba nella palestra local, a due passi dalla spiaggia, al costo di 5 dollari neozelandesi a lezione; la seconda invece, è un’esperienza culturale che proietta nell’autenticità della vita quotidiana, negli usi e costumi, nelle danze, nelle credenze spirituali degli abitanti dell’isola, ben 600 anni fa, molto prima della conversione della popolazione al cristianesimo (1830) e dell’avvento del turismo in questi luoghi remoti.

Dall’immersione culturale a quella naturalistica: la top ten delle esperienze barefoot da fare alle Isole Cook prosegue con una nuotata senza bombole e dotati solo di occhiali e boccaglio, con le tartarughe sempre a Rarotonga e con l’approdo a spiagge deserte e nascoste – cosiddette no foot-print – nelle isole del Pa Enua, ovvero tutte le isole meno conosciute oltre Rarotonga e Aitutaki.

Infine, una buona dose di romanticismo: non può mancare il matrimonio a piedi nudi, ad Aitutaki. E per il brindisi con le bollicine si può scegliere un motu, lingua di sabbia che emerge per qualche metro, paradiso di pace e privacy.

Francesco Poletti

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