Lungo il Benjamin Franklin Parkway, già sede di istituzioni come la Barnes Foundation, il Rodin Museum e il Franklin Institute, i Calder Gardens promettono di non essere un museo tradizionale. Sono infatti concepiti come un “santuario urbano”, pensato per favorire la riflessione e la connessione personale con l’arte di uno degli artisti più influenti del XX secolo, originario di Philadelphia. Il complesso comprende un edificio progettato dallo studio di architettura vincitore del Premio Pritzker Herzog & de Meuron e un paesaggio di specie autoctone e floreali ideato dal paesaggista olandese Piet Oudolf. Inoltre, ospita una selezione a rotazione di capolavori curata dalla Calder Foundation di New York; in questo contesto, dove architettura e natura dialogano, i visitatori trovano una gamma di opere di Calder sia all’interno che all’esterno. La selezione delle stesse cambierà gradualmente nel tempo, seguendo i ritmi naturali delle stagioni: alcune rimarranno esposte per anni, altre solo per pochi mesi, creando un ambiente in costante trasformazione che stimola l’osservazione attenta e le visite ripetute.
Il progetto combina gallerie illuminate naturalmente con un paesaggio dinamico che muta con le stagioni, offrendo un contesto ideale per l’esposizione dei mobiles, stabiles e sculture monumentali di Calder, presentati a rotazione dalla collezione della Calder Foundation.
«Apparentemente, mio nonno superava le norme stabilite facendo collassare la massa e mettendo la scultura in movimento – spiega Alexander S. C. Rower, president of the Calder Foundation e nipote dell’artista -. Ma a un livello più profondo, esplorava come l’arte possa essere vissuta in un presente perpetuo – uno che si dispiega continuamente. L’architettura e i giardini ci invitano a intraprendere un percorso personale, a interpretare ciò che vediamo in modo unico, a usare più il cuore che la testa».
Diversamente dal modello museale tradizionale, in cui le opere sono accompagnate da etichette con titoli, date e testi interpretativi, i mobiles, gli stabiles, i dipinti e i disegni di Calder saranno esposti senza cartellini esplicativi. Lasciando che siano le opere a parlare da sole, Calder Gardens invita a un’esperienza aperta – incoraggiando i visitatori a rallentare e a entrare in relazione con l’arte di Calder in modo personale, secondo il proprio ritmo.
Oltre alla stagione inaugurale, Calder Gardens presenterà performance, esperienze sonore, proiezioni, conferenze e altri eventi che collegheranno l’eredità innovativa dell’artista alla contemporaneità.
Lo spazio arà aperto al pubblico da mercoledì a lunedì, dalle 11 alle 17.
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