Ma la magia spesso non parte dal film: molte storie newyorchesi sono nate prima sulla carta, come le quattro che vi raccontiamo:
Il falò delle vanità, di Tom Wolfe. Il Bronx irrompe nella vita dorata del finanziere Sherman McCoy quando in auto investe un ragazzo nero. E da Wall Street inizia una parabola di decadenza. Il romanzo portato al cinema da Brian de Palma è un quadro della New York rampante degli anni Ottanta.
Colazione da Tiffany di Truman Capote. Audrey Hepburn in tubino nero e occhiali da sole che fissa le vetrine con caffè e croissant in mano: Holly Golightly, protagonista del classico del 1961 firmato Blake Edwards, nasce in realtà quattro anni prima da una penna illustre, quella di Truman Capote. Indirizzo-icona: 727 5th Avenue, sede di Tiffany nella Grande Mela.
L’Età dell’Innocenza di Edith Wharton. Il romanzo con cui la scrittrice vinse il Pulitzer nel 1921 è perfetto per immergersi nella Manhattan di fine Ottocento, tra ipocrisie e convenzioni dell’alta società, portate sullo schermo negli anni Novanta da Martin Scorsese.
Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Ci riporta dritti negli anni Venti a Long Island, dove sfavillano le feste stravaganti di Jay Gatsby. Ma la bella vita ha il suo lato oscuro. Nel 2013 il misterioso milionario ha preso il volto di Leonardo di Caprio nel film di Baz Lhurmann. Un’altra location newyorchese della storia? L’hotel Plaza.
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