La nuova funivia arriverà dunque dal suggestivo fiordo alla località in quota di Kuk, promettendo di farlo in meno di undici minuti, e il viaggio potrà essere effettuato da mille passeggeri all’ora. Nei giorni scorsi in Montenegro sono iniziati i lavori della prima cabinovia mare-montagna dell’Adriatico, a realizzarla e gestirla per i prossimi 30 anni sarà l’azienda altoatesina Leitner, riunita in consorzio con la locale impresa edile Novi Volvox. L’apertura dell’impianto è prevista tra un anno, nell’estate 2023.
«Il nostro obiettivo è quello di rendere ancora più attrattivo il Paese – ha dichiarato il primo ministro del Montenegro Dritan Abazovic nel corso della cerimonia della posa della prima pietra – e la realizzazione di quest’opera contribuirà sicuramente a raggiungere questo scopo. Sarà infatti uno degli impianti più belli del suo genere in Europa – prosegue – e avrà una grande importanza strategica perché collegherà direttamente due luoghi altamente simbolici del Montenegro come Kotor, patrimonio mondiale dell’umanità per l’Unesco, e il parco nazionale di Lovćen».
Una volta giunti alla stazione a monte i passeggeri potranno poi godere del panorama sulla baia di Kotor.
Il collegamento diretto dal mare alla montagna è uno dei pochissimi in Europa. Il percorso della cabinovia parte infatti dalla località di Dub, all’interno del comune costiero di Kotor, nelle immediate vicinanze dell’ingresso del tunnel stradale che collega Kotor con Tivat, e dopo 3,9 chilometri arriva alla località di Kuk sul monte Lovćen a 1.348 metri sul livello del mare. Il dislivello tra la stazione di partenza e quella di arrivo è tra i più significativi: 1.316 metri. La capacità prevista è di 1.200 passeggeri all’ora e il numero previsto di passeggeri durante il primo anno di attività sarà di 400mila persone. L’impianto è composto da 40 cabine, ognuna con una capacità di dieci persone.
L’opera vuole anche contribuire alla sostenibilità, sia spostando parte del trasporto dal tragitto in auto alla funivia, sia perché con la sua realizzazione si eviterà quasi completamente l’uso della vecchia e tortuosa strada di Njeguš, e questo aspetto contribuirà sia a una sua migliore conservazione che alla riduzione dell’inquinamento grazie a una minore quantità di gas nocivi emessi dalle auto e dagli autobus.
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