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Majella patrimonio Unesco, il geopark made in Abruzzo

Cresce la lista dei tesori verdi italiani entrati dell’Olimpo del Patrimonio dell’umanità: il Parco Nazionale della Majella in Abruzzo diventa infatti Geoparco Mondiale dell’Unesco con il nome di Majella Geopark.
La destinazione abruzzese fa dunque il suo ingresso nel Global Geopark Network Unesco, una rete che ne conta 169 in 44 Paesi del mondo. Quarantuno sono solo in Cina, ma anche l’Italia si difende bene (in Europa è superata solo dalla Spagna con 15 parchi), con undici rappresentanti: oltre alla Majella, infatti, ne fanno parte Adamello-Brenta,
Alpi Apuane, Beigua, Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Madonie, Pollino, Sesia Val Grande, Rocca di Cerere, Tuscan Mining Park, Aspromonte.
Il riconoscimento al parco abruzzese è stato possibile grazie all’elevata geodiversità del territorio in termini di geositi, che sono 95, di cui almeno 22 di valore internazionale. Tra i principali c’è Capo di Fiume nel Comune di Palena. Il percorso verso l’ingresso nella rete Unesco è cominciato nel 2016 insieme all’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, con la firma di un protocollo d’intesa per il progetto di candidatura.
Il presidente del Parco Lucio Zazzara sottolinea le sue “speciali caratteristiche che uniscono la geologia, la biodiversità, la storica presenza dell’uomo e tutta la cultura sviluppata nel tempo”. Secondo il direttore Luciano Di Martino il riconoscimento “porterà a scoprire le bellezze naturali e culturali dei sistemi carsici nell’ottica delle attività turistiche sostenibili all’interno dell’area protetta”.
Accanto alla sua storia geologica, il Parco della Majella custodisce eremi e luoghi di culto rupestri, una grande varietà di ambienti naturali da visitare, tra praterie, boschi, grotte, ambienti umidi. Ricchissima è anche la flora, con migliaia di specie identificate e diverse esclusive dell’area protetta, come il Fiordaliso della Maiella o il Ranuncolo multidentato. Aquile reali e falchi pellegrini sorvolano le vette, senza dimenticare l’animale simbolo del parco, il Lupo appenninico. Un territorio tutto da scoprire anche grazie alle guide dell’Aigae, Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche.

 

Mariangela Traficante

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