Ecco quindi quattro borghi che valgono un viaggio per gli appassionati di street art e non solo.
Calcio, in provincia di Bergamo: in questo borgo sulle rive del fiume Oglio strade e vicoli sono tappezzati da 48 murales di stampo molto ‘naif’ che in gran parte narrano la storia e le usanze della comunità locale. Ma questo paesino riserva ai visitatori anche altre emozioni, come la Chiesa più grande della Lombardia dopo il Duomo di Milano e due Castelli – Oldofredi e Silvestri – che nei secoli passati hanno fatto la storia del territorio.
Un’altra tappa dei borghi dipinti è Legro: paesino frazione di Orta San Giulio sul lago d’Orta in provincia di Novara, è caratterizzato da dipinti sulle facciate delle case che in realtà sono tanti fotogrammi di libere interpretazioni delle opere dello scrittore Gianni Rodari (nato a Omegna, sulla sponda più a nord del Lago d’Orta) e di pellicole girate sulle sponde del lago che hanno ispirato artisti nazionali e internazionali. Nel piccolo centro storico i visitatori potranno rivivere scene di famose pellicole come “L’amante segreta”, “Una spina nel cuore”, “Riso amaro”, “La voglia di vincere”, “Il piatto piange” e “La stanza del Vescovo”.
Anche a Orgosolo, in Sardegna, le storie si leggono sui muri. Per le vie del paese in provincia di Nuoro sfilano i murales dipinti lungo le facciate delle case. Succede dalla metà del Novecento grazie allo spirito artistico di un gruppo di anarchici; la tecnica pittorica locale fu infatti ripresa durante la Resistenza, e proseguì negli anni successivi, dipingendo sui muri la vita quotidiana dei contadini ma anche temi politici e sociali dell’epoca.
Ed infine c’è Valloria, il paese delle porte dipinte: in questo borgo della Liguria (a due passi da Imperia) artisti, anche di fama internazionale, ed abitanti si sono cimentati nel dipingere le porte d’ingresso delle case, ben 145, in una carrellata coloratissima di scene di vita. Piccole opere d’arte che accompagnano il visitatore in ogni strada e vicolo del borgo che conta appena 40 abitanti… Questo minuscolo comune ligure ospita anche un Museo delle cose dimenticate, con oggetti del vivere quotidiano del tempo passato e della tradizione contadina.
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