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Le Café V, apre a Osaka il primo bar-ristorante Louis Vuitton

In concomitanza con l’apertura della nuova boutique di Osaka, in Giappone, Louis Vuitton ha annunciato l’inaugurazione di Le Café V, il primo Louis Vuitton Café in assoluto, in collaborazione con il famoso chef Yosuke Suga.

Aprirà i battenti il prossimo 15 febbraio ed è destinato a diventare uno dei nuovi indirizzi glam da aggiungere alla lista dei bar-ristoranti del cuore. Nato da una collaborazione tra gli architetti Jun Aoki e Peter Marino, il negozio a quattro piani punta a rievocare le atmosfere marine: infatti Aoki ha progettato la facciata del flagship in modo che assomigliasse a una nave galleggiante, mentre gli interni realizzati da Marino evocano la sensazione di fluttuare su uno yacht.

Le Cafè V, Osaka

Il Café V all’ultimo piano vanta un menu curato dallo chef Yosuke Suga, con la sua Cocoon Room interna, una spaziosa terrazza e un bar, aperto h24. Adiacente al cocktail bar, c’è una porta in stile speakeasy che fornisce accesso al ristorante Sugalabo V, un ambiente esclusivo che offre un’esperienza culinaria molto intima solo per pochi commensali selezionati. Una cucina aperta e uno stile architettonico riflettono l’originale ristorante Sugalabo di Tokyo, aperto per la prima volta nel 2015, mentre i dettagli nautici traggono ispirazione dal design della nuova boutique Louis Vuitton, offrendo un senso di continuità. Nel ristorante vengono utilizzate anche piastre caricabatterie ispirate a Monogram progettate dal designer Tokujin Yoshioka di Louis Vuitton Objets .

L’artista Kenta Cobayashi ha realizzato, per l’inaugurazione, una scultura unica nel suo genere, con distorsioni a cristalli liquidi e nastri che impreziosiscono le vetrine delle boutique con colori vibranti, mentre Peter Marino ha sposato l’estetica marittima con la tradizionale cultura giapponese, utilizzando pavimenti in legno per rispecchiare un ponte di una nave, pilastri rivestiti in legno e soffitti in metallo che riflettono la struttura di uno yacht, mentre i muri sono adornati da 20 opere d’arte, scelte o commissionate dall’architetto.

Antonella Caporaso

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