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L’aeroporto è anche un museo: New York riscopre LaGuardia

Considerato uno dei peggiori scali americani e definito dall’allora vice presidente degli Stati Uniti Joe Biden “da terzo mondo”, l’aeroporto di LaGuardia a New York ha subito un restyling e da poco ha inaugurato il nuovo Terminal B, a cui faranno capo 4 compagnie: American Airlines, United Airlines, Southwest Airlines ed Air Canada.

La ristrutturazione ha trasformato il terminal di di 79mila mq in un enorme museo e il colpo d’occhio è dato dalle installazioni artistiche, quattro in totale, tre delle quali sono accessibili senza carta d’imbarco.

Realizzate da Jeppe Hein, Sabine Hornig, Laura Owens e Sarah Sze, le opere sono state commissionate tramite una partnership tra la società di costruzione La Guardia Gateway Partners e Public Art Fund, come parte del progetto di trasformazione dell’aeroporto.

Aeroporto LaGuardia, New York

Un progetto costato 8 miliardi di dollari, fortemente voluto dal governatore democratico Andrew Cuomo e della sua visione di fare degli scali di New York dei fiori all’occhiello per tutto il paese.

Nel 2018, l’aeroporto di LaGuardia ha accolto 30 milioni di passeggeri, su circa 372mila voli.

Per le sue dimensioni, il terminal offre grandi opportunità per spostare i passeggeri in modo più sicuro ed efficiente, attraverso il rispetto del distanziamento sociale grazie al maggiore spazio per il check in, alle nuove innovazioni di tecnologia touchless, alla maggiore attenzione per la pulizia e alla disinfezione quotidiana degli ambienti.

Nel periodo attuale in cui la maggior parte degli aeroporti hanno poco traffico a causa delle misure restrittive per il Covid, il nuovo Terminal B di LaGuardia punta sull’esperienza museale.

Tra gli artisti scelti, tre sono donne, due sono europei e due americani, una di loro si identifica come donna di colore. Sempre tra gli artisti, Sarah Sze, ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia nel 2013.

Antonella Caporaso

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