Attraverso l’utilizzo della tecnica che lo contraddistingue – il collage fotografico – ha dato vita a un’opera site specific intitolata la Ferita, con l’obiettivo di stimolare una riflessione sull’accessibilità ai luoghi della cultura nell’epoca del Covid.
Uno squarcio visivo, alto 28 metri e largo 33, si estende sulla facciata di Palazzo Strozzi dando la possibilità di scorgere un interno che allo stesso tempo è reale e immaginato. Un collage fotografico in bianco e nero che da vita a un un gioco illusionistico che trasporta lo spettatore a percepire una ferita aperta – dolorosa e simbolica – che permette di scorgere diversi ambienti del palazzo simbolo del Rinascimento fiorentino: il colonnato del cortile, un’immaginaria sala espositiva e una biblioteca.
Tutto a sottolineare la situazione difficile in cui stiamo vivendo e la difficoltà vissuta dalle istituzioni culturali, italiane e non, – musei, biblioteche, cinema e teatri – costretti a limitare o a non poter far accedere il pubblico ai propri spazi.
Promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Andy Bianchedi in memoria di Hillary Merkus Recordati, l’iniziativa è sostenuta dal comune di Firenze, dalla Regione Toscana, dalla Camera di Commercio di Firenze, dalla Fondazione CR Firenze, dal Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi e da Intesa Sanpaolo. Con il patrocinio dell’Institut français Firenze.
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