Il progetto per diversificare il turismo nel territorio e spingere anche l’interno è stato oggetto di un webinar di Archeoclub d’Italia. “La Costa amalfitana ma soprattutto le sue aree interne potrebbero essere il primo cantiere sperimentale, promosso dall’Archeoclub d’Italia per costruire una piattaforma strategica condivisa, utile per realizzare un ecomuseo di ultima generazione“. ha spiegato Francesco Finocchiaro, responsabile nazionale del Dipartimento Architettura di Archeoclub d’Italia. “Il lavoro di ricerca, condotto dall’Archeoclub, ha permesso di definire obiettivi, strumenti e dispositivi possibili, anche in considerazione del recovery fund e delle risorse che si possono attivare”.
Oggi, grazie ai Piani Urbanistici Comunali di nuova generazione, esistono le condizioni per salvare 35 antiche cartiere amalfitane, 50.000 metri quadrati abbandonati e in pericolo di crollo, situate nelle valli fluviali con il paesaggio terrazzato della Costiera. L’Ecomuseo Costa Diva, recuperando la storia, la cultura e lo spazio di origine araba con i canali e le macchine storiche, potrà così estendere la fascia costiera oggi maggiormente frequentata e fruibile – mare e spiagge – fino alla zone interne, riequilibrando il territorio e l’offerta turistica non soltanto estiva.
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