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#InCammino nel Vicentino tra trincee della Grande Guerra e geologia

Camminare tra le linee della storia del Novecento e le pieghe delle ere geologiche si può, nel nord est d’Italia. Qui le pietre e i sentieri raccontano ancora in maniera viva le vicende della Grande Guerra, ma anche quelle di un lontanissimo passato.

Vi portiamo quindi nel Vicentino per il nostro nuovo appuntamento con la nostra rubrica #InCammino, insieme alle guide di Aigae – Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, con cui ViaggiOff prosegue la sua collaborazione mirata a raccontare l’altro volto dell’Italia.

L’itinerario che presentiamo oggi è una camminata tra le trincee della Prima Guerra Mondiale e al tempo stesso tra le rocce carbonatiche, in compagnia di un appassionato geologo. L’itinerario è stato infatti realizzato da Umberto Tundo, guida Aigae. Si tratta di un autentico tuffo nelle atmosfere dei primi del ‘900 con un itinerario che richiama pagine di storia italiana ma appunto anche di geologia. Siamo a Monte Corno di Vallarsa, nel vicentino: questo rilievo ha rappresentato durante il primo conflitto mondiale la porta di accesso verso la pianura vicentina e come tale, dopo la “spedizione punitiva” austroungarica,  nel lontano 1916, è stato presidiato e mantenuto sempre dalle truppe del Regio esercito italiano alle quali si sono però, in questo caso, affiancati anche soldati francesi e inglesi.

Resti di trincee, anche in galleria, appostamenti, punti di osservazione e il cimitero inglese fanno da cornice alle passeggiate che si possono tranquillamente fare lungo il crinale e la piana di Monte Corno.

Lungo il giro che propone Umberto Tundo sbuca anche una bella sorpresa: si tratta di un labirinto naturale nelle rocce carbonatiche in grado di far capire come sono stati nel lontanissimo passato geologico gli sconvolgimenti della crosta terrestre che da fondo marino si è trasformato in montagna. Una vecchia cava poi permetterà di osservare anche da più vicino le meraviglie del sottosuolo. Il percorso ad anello che la guida Aigae e geologo fa compiere ai gruppi di visitatori presenta un dislivello di circa 200 metri, ed il tempo di percorrenza è di circa 3 ore di cammino, ricche di autentiche emozioni.

Si tratta, dunque, di un itinerario trekking molto soft, ma si suggerisce comunque di effettuarlo dotandosi di scarpe comode da trekking o da ginnastica ma con la suola scolpita.

Per avere maggiori informazioni si può contattare direttamente  Umberto Tundo,  ed accordarsi su tempistiche e modalità per organizzare il percorso (umberto.tundo@virgilio.it , www.labrenta.it , FB umberto.tundo).

Andrea Lovelock

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