Oggi i nostri itinerari di trekking #InCammino ci portano in Valle d’Aosta, dove l’Aigae regionale ci racconta questo percorso a piedi perfetto per il periodo.
Ci troviamo nella Valsavarenche, dove si snoda il sentiero di livello escursionistico ed estivo, con partenza da Pont Valsavarenche, a quota 1952 m slm, arrivo ai Piani del Nivolet, 2400 m slm (dislivello 448 m), e tempi di percorrenza sulle 2 ore e 30 minuti. Il sentiero è accessibile con cani dal 15 luglio al 15 settembre.
Si parte da Pont Valsavarenche, dove termina la strada carraia, con possibilità di parcheggio. Qui si trova anche un hotel con bar e ristorante, che rappresenta un utile punto di ristoro prima di iniziare la camminata.
Si imbocca poi il sentiero n°3, che parte proprio nei pressi del ristorante, e sale ripido fra boschi di larici e cenge rocciose, fino ad arrivare alla Croce Roley (2.314m), che si trova in cima a uno sperone roccioso che domina il fondovalle. Il pianoro verso i piani di Nivolet regala un paesaggio di torbiere e ambienti umidi, ed è habitat di stambecchi, camosci, marmotte, ermellini, volpi, uccelli migratori e stanziali, come anche di specie floristiche rare.
Arrivando alla croce ci si concede un suggestivo punto di osservazione panoramica sul Gran Paradiso, unico ‘4mila’ interamente su territorio italiano, e sul Ciarforon, che con la sua caratteristica forma a cupola si riconosce anche da lontano. Da questo punto in poi si snoda la sezione semplice dell’escursione, che procede lungo i piani del Nivolet, passa anche accanto agli alpeggi del Grand Collet e del Nivolet e costeggia il torrente che scende dai laghi: siamo in una piana alluvionale in quota, che permette di osservare da un punto di vista ambientalistico come si comportano i grandi fiumi, come il Rio delle Amazzoni e il Po di una volta.
La camminata conduce infine al Colle del Nivolet nei pressi dei laghi omonimi vicino al rifugio Savoia (2.534 m), dove ci si può fermare per pranzo. Intraprendendo poi la via del rientro si può scegliere una variante su sterrato, che rappresenta un percorso corrispondente a quello che fu il tentativo di creare una strada che unisse Valsavaranche alla piemontese Ceresole. In questo modo l’itinerario passerà dal casotto dei guardiaparco del Parco del Gran Paradiso.
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