Ecco Gulliver, libri per viaggiare, la libreria che trovate nel cuore di Verona, dedicata a tutti gli appassionati e di cui oggi vi raccontiamo, insieme al suo padrone di casa Luigi Licci.
Nata nel 1991 e da sempre specializzata in viaggi, Gulliver ha cominciato la sua seconda vita nel 2007 quando è stata rilevata da Luigi, anche lui alle prese con un nuovo inizio: «Lavoravo nel settore finanza, ho vissuto all’estero, Uk, Stati Uniti. Ma era ancora una finanza ‘umanistica’, quando è diventata troppo ‘algoritmica’ l’ho lasciata. A cinquant’anni ho deciso di cambiare radicalmente vita, e di seguire le mie passioni, i libri e i viaggi – racconta -. Ho frequentato un corso di editoria e a Verona, città della mia ex moglie – conosciuta in Birmania – mi sono imbattuto in quello che era il proprietario della libreria e di chiacchierare con lui. Così ho deciso. Venduta la casa di Roma, la mia città, ci siamo trasferiti a Verona e ho rilevato Gulliver. Così è cominciata l’avventura e sono ancora qui», spiega Luigi, raccontando che Gulliver è un vero e proprio punto di riferimento perché in città e anche nel territorio allargato, da Mantova a Brescia a Vicenza, non ci sono realtà simili.
Naturalmente lo spirito viaggiatore della libreria è stato mantenuto in pieno, con qualche novità: «Ho voluto introdurre gli eventi e le presentazioni, anche in collaborazione con la Scuola del Viaggio, che sono condivisioni di passioni personali, incontri con gli autori e momenti dedicati a temi che ci stanno a cuore. E questo mi ha anche permesso di conoscere e creare sinergie con varie realtà esterne, scoprendo c’è un grande potenziale di interesse».
Gulliver è una realtà consolidata, Verona è una città di grandi viaggiatori, le guide e le mappe sono le maggiori richieste ma la grande sfida di Luigi è quella di enfatizzare e valorizzare – anche attraverso gli eventi – la letteratura di viaggio, che in libreria ha una bella sezione.
Ma, appunto, come sono catalogati i libri? «Inizialmente gli scaffali erano divisi tra guide e letture, una delle prime cose che ho fatto è stato rimettere i due generi vicini. Il criterio in cui sono ordinati i libri non è infatti né alfabetico o per editori, ma geografico. E poi ci sono le sezioni tematiche come i viaggi in moto o in bici, la
letteratura enogastronomica, la nautica, il trekking, la montagna».
C’è tanta passione personale, naturalmente, ma allo stesso tempo «il pubblico è sovrano e va tenuto presente nella scelta dei titoli da proporre in libreria».
I consigli di lettura
E non potevamo perdere l’occasione di chiedere a Luigi i suoi scrittori di viaggio del cuore, e i consigli di lettura imperdibili.
Ecco quindi Patrick Leigh Fermor, grande scrittore e viaggiatore britannico morto nel 2011, che ha raggiunto a piedi, zaino in spalla, posti come Istanbul negli anni Trenta o la Grecia, come raccontano alcuni dei suoi libri più celebri come La strada interrotta, Rumelia, Mani. Viaggi nel Peloponneso, pubblicati in Italia da Adelphi.
E poi Fosco Maraini, etnologo, antropologo, scrittore, che visse in Giappone fino al ‘45, dove fu anche rinchiuso per due anni in un campo di prigionia insieme alla moglie e alle figlie – una delle quali è la scrittrice Dacia Maraini -. Tra i suoi libri pubblicati da Corbaccio ci sono Segreto Tibet e Ore giapponesi.
«Ci sono stati anche bei ritorni come la ripubblicazione in italiano di un grande classico, da parte di Edizioni Theoria, I fiumi scendevano a oriente, di Leonard F. Clark, ambientato nell’Amazzonia peruviana. O come anche Bottega Errante che ha pubblicato un’edizione aggiornata de La linea dei mirtilli di Paolo Rumiz, una raccolta di scritti e reportage da Balcani ed Europa dell’Est. Ancora, L’odore dell’India di Pier Paolo Pasolini.
E poi in un mondo, quello della letteratura di viaggio, piuttosto esterofilo, mi piace ricordare gli italiani, come Stefano Malatesta, – giornalista e scrittore autore tra gli altri de Il cammello battriano, Neri Pozza, ndr -. E anche Alfonso Vinci, grande alpinista e comandante partigiano in Valtellina, poi protagonista di spedizioni in Sudamerica, dove scoprì anche una miniera di diamanti».
Senza dimenticare le donne, che anche in tempi in cui era quasi impensabile per loro partire all’avventura, figuriamoci da sole, intrapresero spedizioni coraggiose, come Alexandra David-Neel, la prima donna europea ad esplorare il Tibet, o Ella Maillart, di cui Edt sta ripubblicando i libri di viaggio, come Oasi proibite, Il viaggio impossibile da Pechino al Kashmir, e Vagabonda nel Turkestan.
La lista è ricca, non resta che lasciarsi “chiamare” dal prossimo viaggio di carta.
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