Crescono ancora i Borghi più belli d’Italia: altre dodici località entrano a far parte dell’associazione arricchendo la mappa dei piccoli e grandi tesori artistici e culturali da conoscere e riscoprire nel nostro Paese.
Le dodici new entry sono Alberobello (Ba), Bellano (Lc), Buccheri (Sr), Calascibetta (En), Campiglia Marittima (Li), Castelnuovo di Porto (Rm), Crecchio (Ch), La Maddalena (Ss), Luserna (Tn), Nocera Umbra (Pg), Petritoli (Fm), Pieve Tesino (Tn).
Con questi nuovi ingressi, l’Associazione rafforza la propria presenza sul territorio nazionale raggiungendo i 325
Borghi.
Tutti i borghi che entrano a farne parte sono stati valutati positivamente dopo un procedimento di certificazione, che conta 72 parametri, e che è a sua volta certificato ISO9001. Sono ormai circa 900 i comuni che hanno chiesto di essere valutati per essere ammessi nell’associazione. Esiste una lista di attesa ed è ancora è abbastanza lunga, a dimostrazione dell’interesse che i comuni (sotto i 15.000 abitanti nell’intero territorio comunale e non più di 2.000 nel borgo) hanno nei confronti dell’Associazione.
Il procedimento è molto articolato e complesso proprio per scoraggiare la richiesta da parte di Comuni che non siano
consapevoli del possesso degli elementi necessari per essere valutati positivamente. Per i Comuni che ottengono il
riconoscimento si tratta infatti di una grande occasione di sviluppo sia economico che sociale ma anche di assumere una responsabilità importante nei confronti del resto della rete e, più, in generale nei confronti dell’Italia dei Borghi. La serietà e la rigidità della selezione deve rimanere quindi una garanzia nei confronti dei potenziali visitatori italiani e stranieri e un incentivo, anche per coloro che non vengono ammessi, a migliorare il livello qualitativo della vita per i residenti e il sistema di accoglienza e di ospitalità.
“Accogliamo con un caloroso benvenuto i borghi nuovi arrivati – commenta il presidente de I Borghi più belli d’Italia Fiorello Primi –. Ci sono borghi già affermati e altri che, pur essendo ugualmente affascinanti e ricchi di tesori artistici e culturali, sono meno conosciuti e hanno bisogno del traino dell’associazione per farsi conoscere e apprezzare. È questo il vantaggio che offre la nostra rete ed è per questo che chiediamo ancora una volta al Governo nazionale che sta elaborando il piano di investimenti relativi al Pnrr, una particolare attenzione e una lungimirante strategia per dare a queste fondamentali entità territoriali e comunitarie i mezzi e gli strumenti necessari per continuare ad essere la vera spina dorsale dell’Italia”.
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