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Grandi Giardini Italiani, cinque new entry da Favignana a Milano

I giardini più belli d’Italia sono sempre di più. Cinque new entry fanno ingresso nella rete dei Grandi Giardini Italiani,  che è nata nel 1997 e che oggi raccoglie circa centocinquanta tesori verdi. Si tratta di Villa di Montruglio in Veneto, Villa Bell’Aspetto a Nettuno, Villa Rezzola a Lerici, il Giardino dell’Impossibile di Favignana e la Biblioteca degli Alberi di Milano.

Villa di Montruglio “Pigafetta-Camerini”, sui Colli Berici a 18 km da Vicenza, è uno dei grandi giardini storici del Veneto tra Seicento e Settecento, circondata da un grande prato affacciato sul paesaggio, un brolo e un parco ottocentesco di cedri del Libano, lecci, querce e cipressi. L’intervento recente, che si innesta sull’impianto antico e lo completa, del paesaggista Ermanno Casasco, ha restaurato lo spazio interno della Corte retrostante il portico della Barchessa. Nella vallata esposta a sud dietro il giardino, si estende un vigneto di 10 ettari che dà vini pregiati con lo stesso nome della villa.

Di qualche decennio antecedente è Villa Bell’Aspetto a Nettuno (Roma), progettata nel 1647 dall’architetto Antonio de Rossi sulle alture prospicenti il mare. L’acquisto negli anni trenta dell’Ottocento, da parte di Camillo Borghese e Paolina Bonaparte, ha determinato importanti modifiche alla villa, ma il parco è rimasto lo stesso, tra boschi e giardino all’italiana. Un arricchimento della dotazione di verde mediterraneo con specie esotiche è stato voluto da Lydia Borghese e continua con la sua discendenza, mentre l’architetto paesaggista Paolo Pejrone ha il compito di rendere fiorito nelle diverse stagioni il piazzale principale.

Guarda il mare del golfo dei Poeti nella Liguria di Levante, Villa Rezzola a Lerici, proprietà documentata sin dal Settecento. In posizione panoramica, ha subito modifiche nei secoli, soprattutto a partire dal 1900, quando è stata acquistata dagli inglesi Helen Lavinia e William Percy Cochrane. Trentacinque anni dopo è passata ai conti Braida Carnevali, che di recente l’hanno lasciata in eredità al Fai. Nel giardino a terrazze si possono visitare un roseto, una lunga pergola di glicine, un vasto prato, aiuole di fiori ma anche un bosco di lecci e numerose piante arboree e arbusti voluti dall’ultima proprietaria, Pupa Carnevale Miniati, appassionata di botanica.

Il Giardino dell’Impossibile sull’isola di Favignana è nato invece a partire dagli anni Sessanta del Novecento attorno alla villa di famiglia di Maria Gabriella Campo. Si sviluppa ora su quattro ettari di cave dismesse di calcarenite (tufo bianco) e deve in fondo il suo nome al fatto che è diventato un giardino nella roccia, in un tripudio di piante mediterranee ed esotiche. L’enorme lavoro di rimozione dei detriti, raccordo dei livelli, messa in sicurezza e piantagione è stato anche un omaggio alle pirrere (cave), che hanno rappresentato per secoli la principale attività economica di Favignana, insieme alle tonnare. Grazie alla proprietaria il giardino si è arricchito anche di  hibiscus e plumerie, vasche di acquatiche e ninfee, alberi esotici e un giardino botanico di oltre 500 specie diverse.

Di storia e stile completamente diversi è invece la Biblioteca degli alberi di Milano – Bam – è un giardino botanico urbano realizzato nell’ambito della riqualificazione nel quartiere di Porta Nuova e consegnato definitivamente alla popolazione milanese nell’ottobre 2018, con il proposito di far vivere agli abitanti un’esperienza culturale a contatto con la natura. Progettato dallo studio olandese Inside Outside e realizzato in parte con la piantagione partecipata degli abitanti e un importante intervento del paesaggista-vivaista Piet Oudolf, ha al suo attivo oltre 100 specie vegetali, più di 500 alberi che formano 22 foreste circolari e 135.000 piante erbacee e arbustive, rampicanti, acquatiche, bulbose. Bam è il terzo parco di Milano per dimensioni.

Con l’adesione di questi cinque giardini sale a 147 il numero complessivo di grandi giardini del circuito di Grandi Giardini Italiani. Judith Wade, che da 25 anni ne è l’anima, sottolinea che mai come ora è tempo di giardini, di svago a contatto con il verde, circondati da arte e cultura, immersi nella bellezza. “I giardini offriranno alla rinascita post pandemica cibo per lo spirito degli italiani e dei visitatori della nostra nazione”.
Per informazioni: www.grandigiardini.it

Redazione

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