ART&CULTURE

Frammenti dal Muro di Berlino tra spy-story e romanzi

9 novembre 1989: una notte di trent’anni fa il confine che teneva diviso il cielo su Berlino cadde a colpi di piccone e oggi il mondo si prepara a celebrare l’anniversario della caduta del Muro. Di quella barriera di cemento rimane una linea di blocchetti di granito che ne ripercorre il tracciato lungo strade e marciapiedi, e soprattutto simboli come la East Side Gallery, che corre per 1,3 km lungo Mühlenstraße.

Con quale libro accompagnare la visita? Con Il cielo diviso di Christa Wolf, ad esempio. Pubblicato per la prima volta nel 1963, il romanzo raccontava la storia di una coppia spezzata come la città, con Manfred che decide di fuggire all’ovest e Rita che sceglie di restare all’est. E a proposito di passaggi: il più famoso è senza dubbio Checkpoint Charlie, oggi tra le attrazioni più commercialmente sfruttate della città. Un altro si trovava invece a due passi da Sonnenallee, a sud-est, e lo racconta In fondo al viale del sole, in cui l’autore Thomas Brussig riversa la sua vita di sedicenne a Berlino Est.

C’è anche un altro modo per viaggiare indietro nel tempo a Berlino: quale scenario migliore per una spy-story? Infatti John le Carré scelse proprio la città negli anni Sessanta per il suo La spia che venne dal freddo. Può farci da guida anche Lettera a Berlino di Ian McEwan che racconta la super segreta Operazione Oro del 1955. E libri alla mano saremo pronti a rivivere sul serio il brivido da Guerra Fredda: come? Scendendo in un rifugio antiatomico grazie ai tour di Berliner Unterwelten, oppure sbucando sulla cima di Teufelsberg, la montagna del diavolo dalle cui cupole radar un tempo gli americani intercettavano i segreti al di là del Muro: la storia qui si respira davvero.

Mariangela Traficante

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