«Questo riconoscimento è davvero un grande onore e ne siamo entusiasti; sottolinea la nostra grande responsabilità di proteggere e conservare le nostre risorse sottomarine in modo che anche queste possano essere godute e vissute nel loro stato naturale incontaminato dalle generazioni future», ha affermato la segretaria al turismo Berna Romulo-Puyat.
Le Filippine si sono aggiudicate il riconoscimento superando concorrenti altrettanto ricche e affascinanti, come le Maldive, la Grande Barriera Corallina in Australia, le Isole Azzorre, Bora Bora nella Polinesia francese, le Isole Cayman, le Fiji, le Isole Galapagos e il Messico.
Il Paese può vantare alcuni dei migliori punti di immersione dell’intero emisfero dove si trovano risorse marine e acquatiche biologicamente diverse tra di loro. Le Filippine non appartengono solo al cosiddetto triangolo dei coralli, soprannominato l’Amazzonia dell’Oceano – che ospita 600 specie di coralli, 2.000 specie di pesci di barriera e sei delle sette specie di tartarughe marine del mondo – ma, come hanno affermato gli scienziati marini, si trovano anche al centro di questa meraviglia naturale.
I migliori punti di immersione nel Paese includono il Parco Naturale Tubbataha Reefs a Palawan, Anilao a Batangas, Malapascua e Moalboal a Cebu, Balicasag, Panglao e Anda a Bohol e Puerto Galera a Oriental Mindoro. Inoltre, il Dipartimento del Turismo del Paese identifica costantemente potenziali destinazioni che possono essere sviluppate per il turismo subacqueo.
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