Lijssenthoek Military Cemetery 41, credits Piet De Kersgieter
Le nuove nomine si vanno ad aggiungere alla lista di centri storici, edifici e tradizioni che già si fregiano del riconoscimento Unesco nelle Fiandre, in un mix di patrimonio tangibile e immateriale.
I nuovi siti inseriti nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco sono luoghi emblematici di un momento drammatico della storia delle Fiandre e d’Europa. Per quattro anni i Flanders Fields sono stati il teatro di alcune delle più cruente battaglie della Prima Guerra Mondiale. Oggi la regione ha ancora molto da raccontare: i 27 cimiteri e i siti commemorativi entrati far parte del Patrimonio Unesco custodiscono la memoria del popolo fiammingo, ma anche di tutti i Paesi che hanno combattuto in quelle terre. Nella lista compaiono nomi più o meno noti, come il Cimitero del Commonwealth di Lijssenthoek (Poperinge), il cimitero di Tyne Cot (Zonnebeke) e il Menin Gate a Ypres, con l’incisione dei nomi di 55.000 soldati caduti del Commonwealth.
Tra le località delle Fiandre che sono entrate negli anni a far parte del Patrimonio Mondiale Unesco spicca ad esempio il centro storico medievale di Bruges e la Grand Place di Bruxelles, o ancora i Belfort, le torri campanarie che costellano lo skyline della regione e che oggi come nel Medioevo erano i punti di osservazione privilegiati della città. O ancora i beghinaggi, antiche dimore delle beghine e tappa per chi visita Lovanio, Mechelen e Bruges.
Anversa vanta un proprio gioiello patrimonio Unesco: il museo Plantin-Moretus, dedicato alla storia della stampa, dove si possono ammirare alcune delle più antiche presse e rare pubblicazioni nella cornice di una casa d’epoca. Bruxelles invece entra a pieno titolo nella lista con alcuni edifici Art Nouveau progettati dall’architetto Victor Horta. Anche la natura ha ottenuto nelle Fiandre un riconoscimento Unesco, con i 270 ettari della foresta di Soignes, con un faggeto sviluppatosi in modo spontaneo.
All’interno del patrimonio non tangibile delle Fiandre riconosciuto dall’Unesco non poteva mancare la cultura della birra (in lista dal 2016), intesa come l’arte di produzione artigianale della bevanda nazionale ma anche l’arte di apprezzarla responsabilmente e di tramandarne la tradizione a beneficio delle comunità locali.
Restando nell’ambito delle tradizioni, forse meno conosciuta ma altrettanto autentica è la cultura dei carillon, ovvero l’arte di produrre musica armonica con le campane, di cui Mechelen è uno dei centri più all’avanguardia.
Nella lista Unesco dedicata al patrimonio immateriale figurano poi tradizioni come la pesca dei gamberetti a cavallo, che da giugno a settembre si svolge a Oostduinkerke lungo la costa del Mare del Nord, ed eventi come la processione del Sacro Sangue a Bruges, che celebra la reliquia conservata in città, secondo una tradizione del XIV secolo.
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