Ma anche latitudini più mediterranee, come le nostre, custodiscono numerose e coinvolgenti tradizioni festive. Si può scegliere di vivere un Avvento “alternativo” ma senza perdere un briciolo dell’atmosfera natalizia, anche facendo rotta sulla Catalogna. Qui si possono esplorare i Mercats de Nadal, golosi, local e irriverenti. Tra i tanti sparsi per la regione spagnola ecco la top four.
Quando si parla di mercatini di Natale in Catalogna, il punto di partenza è la Fira de Santa Llúcia a Barcellona, il più antico mercat de Nadal spagnolo, che si svolge dal 1786. Nel cuore del Barri Gòtic, fino al 23 dicembre (dalle ore 10 alle 21) tra Avinguda de la Catedral e Plaça Nova, centinaia di bancarelle espongono oggetti artigianali, strumenti musicali, alberi e decorazioni di Natale, tra cui il tradizionale Tió (il ceppo d’albero decorato e coccolato dai bimbi catalani fino alla Vigilia perché sia di buon auspicio nell’arrivo dei regali) e, soprattutto, l’occorrente per allestire il presepe…con una curiosità che fa divertire grandi e piccini. Tra le statuine più popolari e tipiche del presepe in Catalogna, spicca il Caganer. Questa figura china a fare i suoi “bisogni”, che più recentemente ha assunto (ironicamente) anche le sembianze di personaggi famosi, ha avuto origine nel mondo contadino come un auspicio di fertilità.
Situato lungo l’antico percorso della romana Via Augusta, il suggestivo paesino di Cardedeu si trova nella comarca del Vallès Oriental, a circa quaranta minuti di strada da Barcellona. Nel periodo che precede le festività di Natale, quest’anno il 13, 14 e 15 dicembre, la comunità festeggia l’attesa Fira de Nadal i del Torró artesà de Cardedeu, un tradizionale mercatino di Natale dedicato alla produzione locale di uno dei torroni artigianali della Catalogna. La variante gourmet tra i vari ingredienti, contiene il borrego, il biscotto-specialità di Cardedeu composto principalmente da farina, zucchero, burro, uova e anice. Quest’ultimo è così iconico che, come riporta una vecchia lista della spesa conservata al Museu Arxiu Tomàs Balvey, circolava nelle panetterie-pasticcerie del paese fin dal 1830.
Se il Natale è il periodo ideale per riscoprire le antiche tradizioni, ecco la Fira del Gall che si tiene annualmente (quest’anno il 21 e 22 dicembre) a Vilafranca del Penedès, il capoluogo della comarca dell’Alt Penedès, per far conoscere il Gall del Penedès Igp, un gallo rustico di razza autoctona allevato in libertà e con una dieta speciale. Qui, l’appuntamento è doppiamente gustoso perché, accanto alle ricette a base del pollame cucinato in tanti e fantasiosi modi, dalla cottura nel vino rosso all’utilizzo come ripieno dei gyoza (i ravioli di carne giapponesi), la Fira del Gall offre anche l’opportunità di abbinare al gallo un’altra famosa specialità locale, il Cava, lo spumante prodotto in quest’importante zona vinicola catalana fin dalla seconda metà del XIX secolo. La sua lunga storia è ben raccontata nel Museu de les Cultures del Vi de Catalunya.
Dura soltanto una giornata, quella dell’Epifania, ma la Fira de Reis d’Igualada nella comarca di Anoia ha radici antichissime. Se la prima fira, esattamente com’è concepita ancora oggi ovvero il punto d’incontro annuale per i contadini, gli agricoltori e gli abitanti provenienti da tutta la regione di Anoia e dalle zone circostanti, fu allestita nel 1952, i suoi “antenati” originali sono stati i mercatini che, a partire dal XIV secolo, duravano dal 6 gennaio e fino ai successivi quindici giorni. Chi è in cerca di un’atmosfera di festa invernale, lontano dalla folla, si dà appuntamento il giorno della Befana (Els Reis Mags in Catalogna) dalle ore 10 alle 22 nella piazza del municipio di Igualada tra le bancarelle dei venditori ambulanti di libri, antichità, tessuti, artigianato e curiosa oggettistica locale.
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