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Destinazione vino: viaggio tra le cantine della provincia di Trapani

Arrivare in Sicilia è sempre una grande emozione. Questa volta andiamo alla scoperta del mondo delle case vinicole: sei realtà diverse, tutte in provincia di Trapani, la più vitata d’Italia, nell’estremo ovest dell’isola.

Ciascuna custodisce le proprie specificità, ma tutte sono accomunate dalla valorizzazione di vitigni autoctoni – Grillo, Catarratto, Carricante, Insolia, Zibibbo, Nerello Mascalese, Perricone, Frappato, Nero d’Avola -, da ricerca, sperimentazione e dalla grande attenzione per un approccio “green” dalla vigna alla cantina, adottando pratiche sostenibili che rispettano la natura e l’uomo.

La nostra prima tappa ci conduce a Fulgatore, un borgo nel comune di Trapani che evoca il fascino della Sicilia di un tempo. È qui che la storia della Casa Vinicola Fazio (www.casavinicolafazio.it) prende vita, legata alla dedizione di una famiglia alla viticoltura e alla produzione di vini da quattro generazioni. Il fulcro di questa passione è oggi Lilly Fazio.

La missione della cantina è chiara: promuovere e narrare il territorio della Doc Erice, di cui la Casa vinicola Fazio è riferimento, attraverso i propri vini. La zona, bellissima, è caratterizzata da verdi colline, suoli calcareo-argillosi e clima mediterraneo, creando le condizioni ideali per la coltivazione della vite e la produzione di vini che incarnano l’autenticità e l’identità del territorio. Gli appassionati di vino sono accolti con calore in un’atmosfera familiare, invitati a scoprire i segreti della cantina e dei vigneti tramite visite guidate, con l’opportunità di degustare le etichette della Casa abbinandole ai piatti tipici della tradizione siciliana.

Da Fulgatore ci spostiamo vicino a Mazara del Vallo, dove la Tenuta Gorghi Tondi (www.gorghitondi.it) si inserisce all’interno della Riserva Naturale del Lago Preola e Gorghi Tondi, sotto l’egida del Wwf dal 1998. L’azienda di Annamaria e Clara Sala ha una superficie vitata di 115 ettari (di cui 35 all’interno della riserva) che si affacciano sul Mediterraneo, su terreni calcarei intercalati da argille rosse, toccati dal sole e dalla brezza marina.
È un patrimonio naturalistico incontaminato, caratterizzato da macchia mediterranea, zone palustri e ulivi, un habitat unico dove, per questo, nascono vini distintivi, tra cui un passito ottenuto da vendemmia tardiva di uve surmature colpite dalla Botrytis Cinerea, la cosiddetta “muffa nobile”, che si sviluppa spontaneamente nel vigneto affacciato sul mare.

La cantina, a metà strada tra il mare e la riserva, è all’interno di un tradizionale baglio integrato con i vigneti e il paesaggio circostante. Qui i visitatori possono partecipare a percorsi di visita della cantina e a degustazioni nell’enoteca, vivendo un’esperienza che celebra la cultura del vino, la bellezza del paesaggio e la tutela del territorio.

Nella campagna tra Mazara del Vallo, Salemi, Trapani e Marsala si trova la Cantina Chitarra (www.cantinachitarra.com), dalla contrada in cui ha sede. Fondata nel 1907 e trasformata in cooperativa nel 1975, conserva ancora la sua identità originaria caratterizzata dall’attenzione per la tradizione. Attualmente conta circa 130 soci e raccoglie uve provenienti da più di 600 ettari di vigneti, di cui 125 coltivati con metodo biologico.
La Cantina Chitarra propone le degustazioni all’interno della sala dal design moderno o nella spaziosa terrazza da cui è possibile ammirare i magnifici colori del tramonto sulle terre di Marsala, abbinando i vini a prodotti e piatti tipici locali, con l’obiettivo di offrire un’esperienza all’insegna della famosa ospitalità siciliana.

Ci avviciniamo a Marsala, dove su una piccola collina sorgono le Cantine Fina (www.cantinefina.it), un sogno familiare trasformato in impresa imprenditoriale dall’enologo Bruno Fina e da sua moglie Mariella. Oggi anche i figli Marco, Sergio e Federica fanno parte dell’azienda, condividendo la passione e l’amore per il territorio e il mondo del vino. Dalla terrazza del baglio, una struttura in costante espansione per offrire una maggiore ospitalità, si può godere della vista sulle Isole Egadi e, soprattutto, sulla Riserva dello Stagnone, dove ha preso il via il primo progetto vinicolo della Casa ideato e gestito dai tre figli: una serie di vini tra cui un – per ora unico – Vitrarolo, varietà reliquia a bacca rossa.

Ed eccoci a Marsala, dove visitiamo le Cantine Pellegrino 1880 (www.carlopellegrino.it), anno di nascita di questa azienda che sarebbe poi diventata una delle più importanti della Sicilia. Le tenute di famiglia si trovano tutte nella provincia di Trapani: 150 ettari di vigneti su terreni differenti e microclimi unici. Tra la vasta gamma di produzioni, nella cantina di Marsala prendono vita l’omonimo vino nelle sue molteplici varianti e i vini liquorosi (mentre in quella di Cardilla i bianchi e i rossi autoctoni di Sicilia).

Visitare le Cantine Pellegrino a Marsala significa immergersi nella storia di questo territorio: un’esperienza straordinaria dedicata agli appassionati di vino e a chiunque desideri vivere momenti di piacere in un ambiente ricco di fascino culturale, storico, artistico ed enogastronomico. Durante il percorso, che culmina con le degustazioni, si attraversano le monumentali sale della cantina storica, tra più di mille tini, botti e barrique, oltre a spazi dedicati a tesori preziosi e collezioni private, dove sono custoditi, tra l’altro, reperti archeologici delle guerre puniche, antichi carretti siciliani e l’archivio della corrispondenza delle famiglie inglesi Ingham-Whitaker, indissolubilmente legate al Marsala.

L’ultima cantina del nostro tour, sempre a Marsala, è la Caruso & Minini (www.carusoeminini.com), azienda dinamica giunta alla quarta generazione con Giovanna e Rosanna Caruso. L’attività vinicola si estende su 120 ettari di vigneti nella tenuta di Salemi, il cui suolo è caratterizzato dai “cuti“, grandi sassi levigati dall’acqua. Alla base c’è il “Progetto Stra.vi.na.”, che studia le interazioni tra vitigni e terroir per verificare le potenzialità di ogni vitigno e definire nuovi protocolli di gestione agronomica per valorizzare l’espressività dei vini.

La cantina si trova all’interno di un baglio di inizio ‘900, dove è possibile degustare, in abbinamento a piatti tipici siciliani, i vini della casa, le cui etichette sono frutto di un bel progetto di inclusione sociale realizzato con il Laboratorio Zanzara di Torino, onlus che promuove l’integrazione e la creatività di persone con disabilità.

Il nostro “viaggio-off” si conclude al Mangia’s Pollina Resort (www.mangias.com), elegante e accogliente resort a 4 stelle a 13 km da Cefalù, in cima a un promontorio sul mare e immerso in 40 ettari di parco.
Qui ha luogo una due giorni dedicata al vino organizzata da Assovini Sicilia, l’associazione di vitivinicoltori siciliani che riunisce oltre 100 aziende con l’obiettivo di promuovere nel mondo il vino siciliano di qualità. A “Sicilia en Primeur” ci si incontra, si discute, ci si confronta, si assaggiano in anteprima i vini dell’ultima annata. E in questa edizione 2024, che ha avuto presenti più di 60 produttori e oltre 300 vini in assaggio, si sono anche festeggiati i 25 anni di Assovini Sicilia, i 20 anni di “SeP” e la “Generation Next”, gli under 40 di quello che ora – a ragione – si chiama “continente vitivincolo siciliano”.

D.C.

Redazione

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