ANOTHER ITALY

Destinazione Palestrina, scrigno di archeologia a due passi da Roma

Si potrebbe dire che Palestrina val bene una gita: perché questa località di 23mila abitanti a meno di 40 km da Roma, mezz’ora in auto o pullman, è un autentico scrigno di storia e arte antica.

Questa cittadina a mezz’ora dalla Capitale ospita un museo nazionale d’archeologia e panorami mozzafiato per una escursione insolita e piacevole. Pochi sanno che questa località, che sorge sulle vestigia dell’antica Preneste, è una delle poche cittadine a vantare un parco archeologico inglobato nel tessuto urbano e ancora oggi visitabile con una piacevole passeggiata nel centro storico. I residenti si vantano con orgoglio di essere gli abitanti di una città più antica di Roma, visto che la sua nascita risale a quasi 3mila anni fa.

I luoghi da visitare a Palestrina, che sorge a pochi passi anche da Tivoli ed è stata Palestrina, feudo delle famiglie Colonna e Barberini, sono almeno cinque:  innanzitutto il  Museo nazionale d’archeologia, che accoglie reperti dell’antichità e il mosaico del Nilo scoperto nel ‘600; e poi il Santuario Oracolare della Fortuna Primigenia dove godere anche della vista sulla vallata circondata dai Monti Lupini e dai Colli Albani e da dove, in giornate con poca foschia, si riesce perfino a vedere il mar Tirreno e l’isola di Palmarola.  Altra tappa d’obbligo è la Cattedrale di sant’Agapito, patrono di Palestrina, il Museo-Casa Natale di  Giovanni Pierluigi da Palestrina, musicista di fine ‘500, e il Museo Diocesano Prenestino di arte sacra che ospita una tela – la decapitazione di sant’Agapito – attribuita al Caravaggio e un  bassorilievo di Michelangelo raffigurante Eolo, il dio del vento.

E Palestrina si promuove al turismo. Ha ospitato infatti guide ed operatori dell’incoming in un tour organizzato da Giuseppe Cilia, presidente di Iobus (società di open bus che opera nella capitale), originario del luogo e innamorato della storia che custodisce questa piccola località, aggrappata allo sperone dei Monti Prenestini.

Andrea Lovelock

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