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Cremona in musica: le esperienze da non perdere nella città del violino

Un luogo incantato dove si vedono camminare da cinque secoli, tra le vie, meravigliosi ragazzi e ragazze di tutto il mondo: scarpe basse, custodia del violino o del violoncello sulle spalle, si muovono decisi, perseguendo un sogno di amore per la musica immutato nei secoli.

Siamo a Cremona, con il suo centro medioevale in cui è concentrata l’urbanistica da “città ideale”, nel suo concetto più ampio, in cui l’uomo è al centro. E città dove protagonista assoluta è la musica, a cominciare dai violini e dalla maestria dei liutai.

Le loro botteghe emanano odore di legno e profumate vernici, mentre edifici in mattoni secolari rossi costellano le viuzze lastricate di ciottoli e disegnate da binari in pietra dove passavano carrozze e oggi si muovono leggere biciclette.

Museo del violino

Per godersi la città, magari per un weekend di primavera, il percorso di visita parte senz’altro dalla piazza centrale dove si trova il Duomo di Cremona, il Battistero, il Torrazzo simbolo della città, la Loggia dei Militi e il Palazzo del Comune. Il Duomo è uno dei più begli edifici romanici del nostro Paese e ospita al suo interno uno straordinario ciclo di affreschi e molte decorazioni barocche. Il Torrazzo è la torre in pietra più alta d’Italia, il palazzo Comunale e la Loggia dei Militi risalgono al 1200.

Immancabile una visita al Museo del Violino, dove vengono custoditi i più preziosi strumenti del mondo. Amati, Stradivari e Guarneri sono i tre maestri che hanno regalato al mondo questi capolavori assoluti. Anche per un profano è possibile comprendere il valore di questo patrimonio.

Una delle più belle esperienze che si possano fare è infatti qui, e in pochi lo sanno. Ogni sabato e domenica a mezzogiorno viene prelevato dalla teca uno di questi violini (il valore di uno strumento parte da una decina di milioni di euro) e proprio per volontà testamentaria di chi lo possedeva o lo ha costruito, viene portato nell’auditorium dove un violinista o una violinista di successo lo suona. Un’esperienza per tutti, il biglietto di ingresso al concerto costa infatti solo 10 euro.  Un debito con la musica che consente ai concertisti acclamati in tutto il mondo di tornare a Cremona e di tenere in mano uno strumento unico che emana un suono indescrivibile, diverso da ogni cosa mai sentita, che tocca l’anima di chiunque. L’auditorium costruito come un’arena greca può ospitare fino a 460 persone, con il violinista nella cavea, circondato da un’architettura in cui ogni dettaglio è rivolto a massimizzare la qualità del suono.

Un’altra esperienza da non perdere a Cremona è la visita nelle botteghe di liuteria messa a disposizione dallo stesso Comune. Nel tour si è messi in contatto con un maestro artigiano che illustra la lavorazione degli strumenti ad arco in laboratori dove il tempo sembra essersi fermato. Legni, attrezzi, colori, profumatissime vernici sono gli stessi da più di trecento anni, come i dettami lasciati in eredità dai grandi maestri di quest’arte, dichiarata patrimonio immateriale dall’Unesco.

Liutaio a Cremona, Casa del violino

Non può mancare a Cremona uno stop enogastronomico. Chi ricerca sapori tradizionali può dirigersi all’Osteria del Melograno. Altrimenti gourmet è il ristorante L’Aquila Nera all’interno di Palazzo Trecchi, dove si può andare solo su prenotazione. In ogni caso, è da visitare questo edificio del 1494 con un cortile interno rielaborato e decorato con gusto neogotico nell’ottocento.

Specialità cremonese sono i marubini ai tre brodi, una pasta ripiena al brasato, carne di vitello, grana padano e noce moscata che viene cotta in tre brodi diversi realizzati separatamente: di manzo, di maiale e di gallina.
Per antipasto vi sarà servito un salame grande, a pasta morbida, ottenuto da macinato di maiale condito con aglio triturato, pepe nero, sale e vino. Si accompagna abitualmente alla mostarda cremonese costituita da frutta candita mista e sciroppo zuccherato, a cui viene aggiunto l’olio essenziale di senape; perfetta in abbinamento con i formaggi territoriali (provola Auricchio, parmigiano reggiano in sfoglia).

Infine il dolce: non può mancare il tipico torrone cremonese, realizzato con albume d’uovo, miele, zucchero, canditi, mandorle, ma con l’aggiunta di aromi come la vanillina, la menta, la noce moscata, la cannella.

Questo è un percorso ideale a Cremona per chi non l’ha mai visitata, e sono diversi gli eventi che si possono seguire durante l’anno per ritornarvi. Dal 16 al 25 giugno, per esempio, avrà luogo il Monteverdi Festival che giunge quest’anno al suo 40° anniversario.

Letizia Strambi

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