C’è chi l’ha chiamata il Tinder della cultura (il parallelo con l’app di dating può venir facile), chi invece in maniera più aulica cita le affinità elettive, fatto sta che provare questo tool potrebbe sortire molteplici effetti. Basti pensare, per esempio, che al momento dell’iscrizione, oltre ai classici dati come nome, mail, password, Muzing ne chiede anche altri più specifici, come data di nascita e sesso, e richiede anche di inserire almeno una foto (“mostraci il tuo selfie migliore”, recita la schermata). Informazioni che servono a selezionare al meglio i compagni di escursione culturale.
«La nostra missione è rendere l’arte accessibile e farne un’esperienza sociale per tutti – raccontano Timothy Heckscher, founder, e Fabien Brossier, cto – Crediamo che gli interessi condivisi creino connessioni, e che le istituzioni artistiche siano membri produttivi delle nostre comunità che mettono insieme le persone e raccontano storie che ispirano la nostra creatività».
Che si scelga per fare networking, per scovare nuovi amici con le stesse passioni, o per cercare il partner ideale, Muzing è disponibile gratuitamente sia per Android che per iOS. Come funziona? Si possono indicare i propri interessi per consultare chi altro intende andare a visitare lo stesso evento, si può visionare la mappa interattiva per scoprire le mostre disponibili nei dintorni, ma anche contribuire all’elenco inserendo eventi non ancora presenti.
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