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Con il “Capodanno degli alberi” Israele festeggia la riapertura del turismo

Nuovi alberi di ulivo come gesto benaugurale di riapertura al turismo. È la cerimonia con cui l’Ufficio nazionale israeliano per il turismo ha voluto unire i due Paesi in nome di una festa antichissima, il Tu’Bishvat, il Capodanno degli Alberi.

Si tratta di una celebrazione che pone le proprie origini nella tradizione ebraica, per non dimenticare le radici dell’uomo nella Terra Madre. A Tu Bishvàt si usa mangiare i frutti delle sette specie con le quali è stata benedetta la terra d’Israele: grano e orzo, uva, fichi, melagrane, olive e datteri, e in questo giorno si piantano alberi, a simboleggiare un nuovo inizio dei cicli della natura.

Quest’anno in occasione della festa l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo ha deciso di piantare alberi di ulivo presso l’associazione Nocetum di Milano, simboleggiando attraverso questo gesto la speranza di un nuovo inizio, invitando al viaggio verso Israele. «Abbiamo voluto onorare e far conoscere questa tradizione, ma soprattutto abbiamo voluto riempire di significato questo giorno che coincide proprio con i giorni della riapertura al turismo in Israele. Speriamo davvero in un nuovo inizio e che questo capodanno ci traghetti verso il cambiamento. Israele è aperta e stiamo lavorando assiduamente per accogliere i turisti che si stanno preparando a vivere nuovamente l’emozione del viaggio verso la nostra Israele»,  ha dichiarato Kalanit Goren, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo.

Israele è uno dei pochi Paesi al mondo che dalla sua nascita ha raddoppiato la presenza di alberi sul territorio grazie soprattutto all’azione del Keren Kaymet LeIsrael, la più antica organizzazione ecologica al mondo che, fondata nel 1901, da oltre un secolo opera a beneficio dello sviluppo, della bonifica e del rimboschimento della Terra di Israele.

L’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo ha così voluto regalare agli ospiti intervenuti all’evento un albero che sarà collocato nella foresta di Baram nel nord del Paese, contribuendo alla creazione di questa foresta voluta proprio dal Kkl.

Marco Merli

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