Gustav Klimt Giuditta, 1901 Olio su tela, 84x42 cm Belvedere, Wien © Belvedere, Vienna Photo: Johannes Stoll
Monet a Milano
L’impressionismo di Claude Monet, comprese le sue celebri Ninfee, è protagonista a Palazzo Reale di Milano fino al 30 gennaio 2022. Promossa dal Comune di Milano e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, la mostra è curata da Marianne Mathieu ed è realizzata in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, da cui proviene l’intero corpus di opere, e con l’Académie Des Beaux – Arts – Institut de France.
Le sale di Palazzo Reale accoglieranno il pubblico con 53 opere di Monet, tra cui le sue “Ninfee” (1916-1919), “Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi” (1905) e “Le rose” (1925-1926), la sua ultima e magica opera: un prestito straordinario non solo perché riunisce alcune delle punte di diamante della produzione artistica di Monet, ma anche per l’enorme difficoltà di questo periodo nel far viaggiare le opere da un Paese all’altro.
Il percorso cronologico ripercorre l’intera parabola artistica dell’artista attraverso le opere che egli stesso considerava fondamentali, private, tanto da custodirle gelosamente nella sua abitazione di Giverny senza mai venderle. Il Musée Marmottan Monet – la cui storia è raccontata nel percorso della mostra – possiede il nucleo più grande al mondo di opere di Monet, frutto di una generosa donazione di Michel, suo figlio, avvenuta nel 1966 verso il museo parigino – che prenderà proprio il nome di “Marmottan Monet”.
Jeff Koons a Firenze
L’arte contemporanea è invece protagonista a Firenze con Jeff Koons. Le grandi sculture e installazioni dell’artista americano saranno visitabili fino al 30 gennaio dell’anno prossimo in Jeff Koons. Shine, l’esposizione a cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro, sviluppata in stretto dialogo con l’artista, la mostra ospita prestiti provenienti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei internazionali, proponendo come originale chiave di lettura dell’arte di Koons il concetto di shine (lucentezza) inteso come gioco di ambiguità tra splendore e bagliore, essere e apparire. Protagoniste sono opere che raccontano oltre 40 anni di carriera, dalle celebri sculture in metallo perfettamente lucido che replicano oggetti di lusso, come il Baccarat Crystal Set (1986) o gli iconici giocattoli gonfiabili quali i celebri Rabbit (1986) e Balloon Dog (Red) (1994-2000), fino alla re-interpretazione di personaggi della cultura pop come Hulk (Tubas) (2004-2018).
Escher a Genova
Illusioni ottiche e geometrie impossibili, ecco Escher, che è approdato a Palazzo Ducale di Genova in una grande mostra fino al 20 febbraio 2022. Si tratta della più grande e completa mostra antologica dedicata al genio olandese Maurits Cornelis Escher. Nella città della Lanterna si possono ammirare oltre 200 sue opere e lavori, da Mano con sfera riflettente (1935) a Vincolo d’unione (1956), a Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata, per andare alla scoperta dei paradossi prospettici, geometrici e compositivi che sono stati d’ispirazione per tanti artisti a seguire. E in mostra ci si potrà anche immergere letteralmente nelle sue illusioni e nel suo universo grazie a sale immersive e strutture impossibili, che verranno messe a confronto con opere di grandi artisti come Giovanni Battista Piranesi (1720 – 1778) e di Victor Vasarely (1906 – 1997).
Klimt a Roma
L’arte viennese della Secessione anima il Museo di Roma. Klimt, la Secessione e l’Italia è il nome della mostra che fa tornare Gustav Klimt nel nostro Paese 110 anni dopo la sua partecipazione all’Esposizione Internazionale dʼArte del 1911. La Capitale ospiterà in questa esposizione alcuni dei capolavori dell’artista dal Belvedere Museum di Vienna, dalla Klimt Foundation e da collezioni pubbliche e private come la Neue Galerie Graz. La mostra ripercorre la vita e la produzione artistica di Klimt, sottolineandone il ruolo di cofondatore della Secessione viennese e indagando sul suo rapporto con l’Italia, meta dei suoi viaggi e luogo di alcuni suoi successi espositivi. Sono circa 200 le opere esposte, tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture di Klimt e degli artisti della sua cerchia. Oltre a opere iconiche come la famosissima Giuditta I, Signora in bianco, Amiche I (Le Sorelle) e Amalie Zuckerkandl è possibile ammirare anche prestiti del tutto eccezionali come La sposa della Klimt Foundation e Ritratto di Signora, trafugato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato fortunosamente nel 2019.
Klimt.
Venezia a Palazzo Ducale
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