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“Ciao, Alexa”: ora il viaggio è in compagnia dell’assistente vocale

Voice-driven summer customer journey: cosa si cela dietro questa lunga e tecnica espressione? Qualcosa di cui in realtà stiamo facendo l’abitudine, anche se forse non ne siamo sempre consapevoli. Parliamo degli assistenti vocali.

A partire da Alexa & co, i comandi vocali hanno cominciato a farci compagnia sempre più spesso nella vita di tutti i giorni e neanche le vacanze ne saranno immuni, a meno che si decida per un agosto di digital detox. Dalla prenotazione di hotel e servizi aggiuntivi, al pagamento, passando per le esperienze vissute durante la vacanza, il controllo vocale sta assumendo un ruolo di primo piano. Insomma, se da qualche anno le soluzioni basate su AI e machine learning sono entrate nelle nostre abitazioni e nella nostra quotidianità, in questa estate sono pronte ad accompagnarci anche durante le ferie.
Lo conferma anche una recente ricerca condotta dall’Osservatorio d’Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano: il 22% dei turisti ha sperimentato soluzioni di realtà aumentata e virtuale (sia nella scelta della prenotazione che durante il viaggio), mentre il 10% dei turisti ha utilizzato una chatbot – testuale o vocale – presente su un sito durante la sua ultima vacanza, soprattutto per chiedere informazioni (40%).

E la voce? Quali sono le situazioni prima e durante la vacanza in cui ne facciamo più ricorso? Spitch, società specializzata in soluzioni di tecnologia vocale, ne evidenzia quattro:

Prenotazione di voli e hotel
Alcuni portali di prenotazione hotel si sono dotati di un customer care automatico che può essere azionato anche con il linguaggio naturale: basta così pronunciare la ragione della chiamata per avere tutte le risposte che servono, ovvero essere messi in contatto con l’operatore corretto, e procedere con la prenotazione della struttura. Stesso trend si vede anche nelle compagnie aeree: alcune di loro hanno già implementato da qualche anno una chatbot che aiuta a trovare i voli più adatti alle proprie esigenze.

Assistenti vocali sulle navi e negli hotel
La voce interviene non solo nella fase di scoperta e prenotazione, ma può essere utile anche durante il nostro soggiorno presso una struttura ricettiva o durante una crociera. Si riscontrano, infatti, già molti esempi di hotel che prevedono un assistente vocale tramite il quale i clienti possono chiedere consigli e informazioni alla struttura, ordinare il room service o chiamare la reception. E i mare ci sono esempi come quello di Msc con Zoe e con le altre innovazioni introdotte a bordo.
Anche la sicurezza è assicurata: grazie al dispositivo vocale il distanziamento è garantito, niente carta e nessuna superficie o tasto da toccare, e al termine del soggiorno potranno essere anche raccolte in automatico impressioni e suggerimenti di miglioramento da parte del viaggiatore.

Noleggio auto
Anche in questo caso un assistente vocale può aiutare, e molti operatori di car rental stanno già utilizzando servizi di smart IVR o veri e propri voicebot, che possono ridurre gli errori umani e le omissioni di informazioni, e così si potrà chiamare in automatico anche un taxi.

Pagamento automatico
Pagare con la voce l’ingresso a un museo o a un ristorante è possibile: tecnologie e biometria possono essere usate al posto di contanti e carte di credito; secondo la recente ricerca di Juniper Research, questa modalità è in forte crescita, con una prospettiva di oltre 704 milioni di utenti per la sola biometria vocale nel 2025.

 

Redazione

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