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Carnevale in van da Ivrea a Mentone: otto feste imperdibili

Carnevale, nelle sue innumerevoli sfumature di colori e stravaganza, concede una volta all’anno la possibilità di indossare una maschera ed essere liberi di andare. Esattamente come il viaggio in van, espressione di libertà di partire e lasciarsi trasportare ovunque la strada conduca.

Yescapa, portale europeo di condivisione camper, ha selezionato otto feste tipiche, tra Italia e Europa, per un weekend all’insegna della goliardia e della cultura.

Domenica 23 febbraio, va inscena Mezzojuso, vicino Palermo, la festa popolare di Carnevale. In questa occasione, l’intero paese si trasforma in palco teatrale, per rappresentare la pantomima in due atti del Maestro del Campo. Circa cento personaggi vestiti in abiti quattrocenteschi interpretano dame, cavalieri, re, regine, baroni, maghi e persino garibaldini che fanno da sfondo al duello tra il Mastro di Campo e il Re nella conquista del cuore della Regina. Tra colpi di cannone e lanci di confetti, il “cattivo” Mastro di Campo delle rappresentazioni storico-carnevalesche palermitane settecentesche, si trasforma nella rappresentazione di Mezzojuso nel vero eroe che vittorioso sul rivale, si congiunge con l’amata.

Con il termine Karrasegare, s’intendono i tre giorni conclusivi dei festeggiamenti carnevaleschi: domenica, lunedì e martedì grasso. A Bosa in provincia di Oristano, miti e rituali arcaici si fanno largo lungo le strade del paese per riaffermare, di anno in anno, la potenza delle antiche tradizioni del mondo contadino. Protagoniste della scena sono le Attittadoras, maschere vestite a lutto che sin dalle prime ore del mattino invadono le strade intonando il “s’attittidu”, lamento funebre per la morte di Gioldzi, il simbolo del Carnevale. Al tramonto del sole le maschere delle vedove scompaiono per far posto alle anime del Carnevale morente: una sfilata di figure rivestite di bianco scivolano nella notte, alla ricerca di Gioldzi. I festeggiamenti si concludono con il rogo dei Gioldzi, inno alla fine del Carnevale.

Per i più avventurosi, l’antico Carnevale di Ivrea è sicuramente un’esperienza da vivere, per sperimentare il furore del popolo per almeno un giorno. Accanto alla sfilata di carri allegorici accompagnati da gruppi musicali, ogni anno, in concomitanza del clou carnevalesco, si rinnova la tradizione della Battaglia delle arance, rievocazione storica della rivolta del popolo contro i soprusi del potere feudale. In questa occasione, cittadini e visitatori, muniti di Berretto Frigio (che contraddistingue i partecipanti alla Battaglia) si mescolano per le vie cittadine combattendo a piedi e a colpi di arance le armate del barone che rispondono dall’alto dei carri. L’Abbruciamento dello Scarlo è un altro momento topico del Carnevale di Ivrea, simbolo di buon auspicio, consiste nel rogo di un grande ginepro al centro della piazza.

Ivrea, Battaglia delle arance

Tra le montagne bresciane della Valle Sabbia, il piccolo borgo medievale di Bagolino si anima ogni anno per festeggiare il Carnevale Bagosso: un’antica tradizione, immutata nei secoli, che rivive nelle due giornate del lunedì del martedì grasso, con maschere, balli e musiche tipiche del folklore locale. I Balarì (i ballerini), vestiti con ricchi costumi adorni di drappeggi, monili d’oro e maschere d’avorio, si esibiscono in danze dalle eleganti movenze sulle note dei Sonadur (i suonatori) che con chitarre, violini, mandolini accompagnano i danzatori lungo le strade del paese. Nel frattempo i Maschèr (le maschere), abbigliati in modo grottesco, si aggirano tra la folla, animandola con scherzi e spaventando i passanti al suono sibillino degli zoccoli chiodati.

Il Carnevale più antico d’Europa affonda le sue radici in provincia di Bari, a Putignano. La tradizione risale al 1400 circa, quando alcuni contadini impegnati nella vigne, al passaggio della processione sacra delle reliquie del Santo, lasciarono i campi per seguire il corteo ballando, cantando e improvvisando versi satirici in dialetto. Nasce così la Festa delle Propaggini, che da 622 anni ogni 26 dicembre dà inizio al Carnevale più lungo d’Italia. A partire da quella data, il centro cittadino si trasforma in una lunga parata di carri allegorici che sbeffeggiano la società contemporanea. L’ultimo giovedì di Carnevale detto “u sciuv’deje di c’rnot”, il “Giovedì dei Cornuti”, rappresenta poi il culmine delle celebrazioni, con l’elezione del Gran Cornuto e il rito del taglio della corna.

A Binche, in Vallonia il Carnevale inizia con molte settimane d’anticipo, con un susseguirsi di eventi e manifestazioni che prendono vita nei weekend antecedenti i veri e propri festeggiamenti. Si comincia con le Répétition de Batterie durante le quali le società di Gilles escono, senza costumi al suono dei tamburi; si prosegue con le Soumonces in cui le maschere sfoggiando i loro elementi tipici sabot, apertintaille e i ramon; seguono poi i Bals de Carnaval e le Trouilles de Nouilles. Il Carnevale vero e proprio si svolge durante i 3 “Giorni Grassi” in cui i Gilles possono finalmente indossare i loro costumi portando a termine i cerimoniali della tradizione. Patrimonio Unesco dal 2003, il Carnevale dei Gilles di Binche affascina e attira da sempre visitatori da tutta Europa.

140 tonnellate di agrumi arrivano a Mentone, piccola perla della Costa Azzurra, per animare una festa che, seppur giovane (quest’anno è l’87° edizione), attrae con sempre maggiore interesse un gran numero di partecipanti internazionali. La Fête du Citron quest’anno sarà caratterizzata dal tema “Le feste del mondo”, in un tripudio di colori sfavillanti, carri allegorici e sfilate, in cui gli agrumi saranno i protagonisti assoluti. Per ammirare le sculture e le composizioni più sorprendenti basterà recarsi ai Jardin Biovès che quest’anno ospiteranno anche i Giardini di Luce, nelle tre serate del 15, 21 e 28 febbraio, in cui musica e giochi di luce si fonderanno in uno spettacolo inedito. La Promenade du soleil sarà invece il palcoscenico da cui poter ammirare i Corsos des fruits d’or, parata di carri allegorici che si svolgeranno nelle domeniche del 16, 23 febbraio e 1 marzo.

Mentone, Fete du citron

È una tradizione che risale al XVI secolo, quella che anima per 10 giorni il Carnevale di Cadice, in Andalusia. Tra i più grandi carnevali al mondo, il carnevale spagnolo è rinomato per l’eleganza, l’originalità e la critica pungente che caratterizza la sua satira. Preponderante la componente musicale che invade le strade: performance di chirigotas, coros e comparsas si susseguono nel centro cittadino alternando testi e musiche dal tono adesso irriverente, poi grave, poi poetico ed ancora satirico. Come in molte altre città della penisola iberica, il Carnevale di Cadice si conclude con la Sepoltura della sardina, che chiude i festeggiamenti.

Redazione

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