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Cambio vita e divento skipper: come trasformarsi in un “uomo di mare”

Lo abbiamo già detto: la vacanza in barca è il trend dell’estate 2021 con numeri da record. E lo è stato anche dell’estate 2020. Una vacanza particolarmente sicura, specie di questi tempi, che ha lasciato la sua nicchia di esperti per diventare fenomeno di massa. Per cui assume particolare importanza la figura dello skipper. Ne parliamo nella rubrica #FuoriRotta.

Con l’aumento esponenziale delle prenotazioni per questo tipo di viaggi, c’è e ci sarà sempre più richiesta di skipper in Italia. Che si tratti di barca a vela o barca a motore, è un ruolo di grande responsabilità ma anche molto entusiasmante e remunerativo.

Lo skipper svolge diverse mansioni, legate al mondo del charter nautico e non solo. Può occuparsi dei trasferimenti in barca dei passeggeri o della conduzione delle barche per i turisti che vogliono concedersi una vacanza in mare. Si occupa non solo della conduzione della barca a vela o a motore, ma anche della gestione, sicurezza e manutenzione dell’imbarcazione. È suo compito inoltre mantenere i rapporti con le autorità marittime, con l’equipaggio e con l’armatore.

Tra i tanti viaggiatori che si sono appassionati in tempi recenti alle vacanze in barca e al mondo della nautica c’è sicuramente qualcuno che da semplice turista vuole passare alla gestione diretta dell’imbarcazione e, perché no, rendere la passione un lavoro.

Ma come si diventa skipper? Occorre innanzitutto la patente nautica, assieme ad altri requisiti: essere maggiorenne; avere un diploma di scuola secondaria di secondo grado; aver completato un periodo di addestramento di 36 mesi di navigazione. L’addestramento deve essere comprensivo di almeno 24 mesi su navi e imbarcazioni da diporto adibite al noleggio con la qualifica di mozzo o di allievo ufficiale di navigazione del diporto.

Per diventare skipper occorre anche aver frequentato alcuni corsi: corso antincendio di base; corso di sopravvivenza e salvataggio; primo soccorso; corso di sicurezza e responsabilità sociali (Pssr); corso marittimo abilitato ai mezzi di salvataggio (Mams); corso di lettura e uso radar; Global marittime Destress Safety System (Gmdss).

La legge 647/1996, che ha istituito il titolo professionale di conduttore di imbarcazioni da diporto adibite al noleggio per le acque marittime (trasformato con la legge 121/2005 in ufficiale di navigazione del diporto) disciplina il corso per diventare skipper. Al termine del corso e dell’addestramento si svolge un esame teorico e pratico presso le capitanerie di porto o gli uffici circondariali marittimi. Per completare il percorso di fa domanda presso la capitaneria di porto per iscriversi nelle Matricole della Gente di Mare di prima categoria.

La legge non disciplina anche il “carattere” dello skipper, ma chi pensa di voler fare questo lavoro dovrà essere particolarmente gentile, premuroso, disponibile e affabile con i clienti viaggiatori.

Claudia Ceci

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