ART&CULTURE

Arte-terapia, benessere in tre mostre a Carrara

I musei alleati contro ansia e stress? Certo che sì: una ricerca dell’Università Milano-Bicocca, ha riscontrato che la mindfulness nei luoghi d’arte riduce lo stress del 25%. E Carrara, con le sue mostre punta a diventare un laboratorio naturale di rigenerazione.

C’è un rimedio contro l’ansia che non richiede prescrizione medica: basta un biglietto d’ingresso per un museo. I musei – Già perché questi luoghi d’arte – secondo una recente ricerca dell’Università Bicocca di Milano, sono alleati preziosi per il nostro benessere psicofisico. Passeggiare tra capolavori non è solo un’esperienza culturale, ma una vera terapia per mente e corpo. Icom International Council of Museums, che da anni lavora sullo sviluppo degli standard qualitativi museali in tutto il mondo, nel 2022 è giunta a una nuova definizione di museo che enfatizza proprio il suo ruolo sociale e di attivatore di benessere per la sua comunità di riferimento e il pubblico. Ed ora l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, nell’ambito del progetto Asba (Anxiety, Stress, Brain-friendly museum, Approach), ha rivelato che seguire un percorso di mindfulness all’interno di una pinacoteca riduce l’ansia e lo stress del 25%. Con l’arte come metodo terapeutico o partecipando a una visita guidata, il calo è comunque significativo: circa il 20%. È la rivincita della lentezza contemplativa sul ritmo frenetico della quotidianità. È la vittoria della bellezza sulla frenesia.

E per sperimentare questa autentica rivelazione si può scegliere  Carrara, la città del marmo, che da millenni accoglie artisti e custodisce capolavori, e dove si può compiere un percorso naturale di risanamento attraverso l’arte tra mostre temporanee e bellezze permanenti. Un labirinto bianco dove perdersi è ritrovarsi.

«I musei di Carrara – ha dichiarato Cinzia Compalati, direttrice del polo museale – sono sempre più attenti all’esperienza dei propri pubblici. Da due anni l’arte terapia è entrata all’interno delle nostre istituzioni culturali con il progetto regionale Musei Toscani per l’Alzheimer dedicato alle persone con demenze e chi se ne prende cura. L’arte dimostra ancora una volta di essere un potete antidoto che aiuta gli anziani nel mantenimento delle loro facoltà cognitive».

Ed ecco allora tre occasioni per sperimentare l’arte-terapìa a Carrara: al Carmi (Museo Carrara e Michelangelo) fino al 26 ottobre è possibile immergersi in Per forza di levare“, una mostra fotografica curata da Rita Scartoni con la consulenza scientifica di Cristina Acidini, che celebra i 550 anni dalla nascita di Michelangelo. L’esposizione, realizzata in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia, rivela come i grandi fotografi dell’Ottocento — i Fratelli Alinari, Brogi, Anderson — abbiano immortalato i capolavori del “Divin Artista”. Un percorso di circa 70 stampe fine art che copre 120 anni di fotografia a partire dal 1852. Per saperne di più si può consultare il sito www.carmi.museocarraraemichelangelo.it

Contemporaneamente, il mudaC (Museo delle arti Carrara) ospita due esposizioni che sfidano la percezione tradizionale del marmo: Stars and Dust di Vincenzo Marsiglia (fino al 28 settembre) curata da Cinzia Compalati e “Marble Dust. From the Space” di Federico Galeotti (fino al 1° giugno), quest’ultima selezionata nell’ambito della call della project room. Il visitatore può entrare letteralmente “dentro” la materia con “Wrapped Marble“, scultura ambientale ellittica creata con un tessuto composto da polvere di marmo. Un’esperienza che coinvolge non solo la vista, ma anche l’olfatto, grazie alla fragranza “Ethereal Carrara che conferisce un’anima profumata alla scultura.

Galeotti, invece, recupera una prassi da pittore antico: tritura il bianco tipico di Carrara per ottenere un pigmento puro, strumento delle sue visioni. Anche in questo caso si può avere qualche info in più consultando il sito mudac.museodellearticarrara.it.

E poi c’è la città stessa: ogni sabato mattina è possibile visitare l’Accademia delle Belle Arti, che ospita opere originali del Canova e la biblioteca con il celebre Cavallino di Arturo Dazi. Le cave, testimoni silenziose del lavoro umano, completano questo percorso di bellezza terapeutica.

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa.
Andrea Lovelock

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