ART&CULTURE

Arte contemporanea: il Maxxi presta le opere a Villa d’Este (Tivoli)

In primavera Villa d’Este a Tivoli si trasforma in un palcoscenico di arte contemporanea. Va in scena, dal 19 marzo al 5 giugno, un nuovo momento espositivo del progetto “Vita nova: arte in Italia alla luce del nuovo millennio”.

La rassegna ospita una vera e propria ricognizione sulla giovane arte italiana nei due decenni che hanno caratterizzato il cambio di secolo, dal 1990 al 2010. L’iniziativa rappresenta una prima storicizzazione del periodo considerato e nel contempo costituisce un omaggio al sommo poeta, Dante Alighieri, padre dell’identità letteraria nazionale. Infatti come Dante rappresenta l’idea di una lingua comune italiana, così la proposta si interroga sulla persistenza o meno di uno specifico culturale del nostro Paese: di un lessico visuale condiviso fra gli esponenti più rappresentativi di quelle generazioni, componendo un vero e proprio indice della creazione italiana contemporanea.

Protagonisti della rassegna sono soprattutto i prestiti del Maxxi – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. «Vita nova – dichiara Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto Villae – rappresenta la prima ricognizione sull’arte italiana all’alba del nuovo millennio; si innesta sull’assetto monumentale delle Ville, interpretando lo spirito dei luoghi alla luce di una rinnovata sensibilità. Attingiamo alla collezione pubblica di arte contemporanea del Maxxi, cui affianchiamo altre opere riconducibili ad autori come Gianni Caravaggio, Paola Pivi e Nicola Verlato. Al nuovo focus espositivo seguirà, secondo diverse prospettive scientifiche che approfondiranno lo studio di un periodo ancora in fase di sedimentazione, la pubblicazione di un prodotto editoriale in tre volumi con saggi critici dei protagonisti di quel contesto culturale, con schede esaustive dei 100 artisti segnalati e un apparato iconografico delle 100 opere che hanno contrassegnato il periodo».

Infine, una particolarità che vale la pena sottolineare: è possibile sostenere il progetto come mecenati tramite l’Artbonus.

Andrea Lovelock

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