Spiega Maurizio Orlacchio, general manager & co-owner di Borgo Santandrea, che la struttura «è il risultato di un progetto di due famiglie di albergatori indipendenti, De Siano e Orlacchio, legati da una conoscenza del mondo dell’ospitalità che si tramanda da tre generazioni e da un solido rapporto di amicizia. Allo stesso tempo, è espressione di un’architettura accessibile e sostenibile. Oggi otto ascensori rendono possibile il raggiungimento dei diversi angoli di Borgo Santandrea, dalla terrazza in cima all’hotel fino alla spiaggia privata e un nono ascensore è in fase di completamento».
Il progetto di ristrutturazione, durato 4 anni, ha voluto dare voce ai piccoli artigiani che hanno realizzato gli elementi di arredo impiegando tecniche antiche e tradizionali, come le maioliche, che provengono da atelier locali.
Ventinove stanze e quindici suite compongono Borgo Santandrea, che si trova a 90 metri d’altezza su una scogliera a strapiombo sul mare e sovrasta un antico villaggio di pescatori. Con il rinnovamento è stata posta attenzione anche a renderlo più green, con l’utilizzo di tecnologie per ridurre i consumi energetici, gli sprechi e l’utilizzo di plastica. Si cerca di seguire lo stesso approccio responsabile anche in cucina, con un approvvigionamento che avviene prevalentemente da produttori e fornitori locali.
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