Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta sono i tre luoghi simbolo che d’ora in poi racconteranno in modi anche inediti il cinema e la poetica del maestro, mettendo al centro di tutto l’opera del grande regista, la sua arte, con oltre cinque ore di estratti di film composti in un allestimento immersivo e partecipativo che rende il visitatore protagonista della sua stessa visita. Un repertorio audiovisivo proposto come un percorso nel flusso creativo dell’opera di Fellini, cui si affianca una importante sezione documentale con i disegni di scena originali, gli abiti di Danilo Donati, oggetti e fotografie, i taccuini di Nino Rota.
Essendo articolato su tre siti, il Fellini Museum avrà tempi diversi di allestimento e ultimazione. Intanto, da lunedì 23 agosto il Castel Sismondo e l’ala di Isotta, che ospita la mostra “Il Mondo di Tonino Guerra”, aprirà regolarmente al pubblico, così come la piazza Malatesta, quasi interamente allestita. Il Palazzo del Fulgor sarà invece interessato dall’ultima fase di lavori.
Castel Sismondo è la rocca del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; Palazzo del Fulgor è un edificio di origine settecentesca, dove a piano terra ha sede il Fulgor, leggendario cinema immortalato in Amarcord e ora riallestito con le scenografie progettate dal tre volte Premio Oscar Dante Ferretti; Piazza Malatesta, infine, è una grande area urbana con verde, arene per spettacoli, installazioni artistiche.
A Castel Sismondo il percorso espositivo inizia con una sala dedicata alla produzione del più giovane Federico Fellini, in veste di scrittore satirico, giornalista e disegnatore di vignette e caricature. Presto arriva l’immagine iconica di Giulietta Masina alla quale è dedicata la seconda sala, che raccoglie i suoi primi piani, dal ruolo di Gelsomina ad altre interpretazioni. Nella terza sala il “dolly” è montato sul camioncino azzurro che ricorda la scena del Grande Raccordo Anulare in Roma, e alla sua sommità sono installati tre video-proiettori che proiettano questa e altre sequenze. La quarta sala è dedicata a “Il mare a Rimini” per poi proseguire in quelle successive che omaggiano ovviamente La dolce vita e le immagini di Marcello Mastroianni e di Anita Ekberg, che qui rivivono in installazioni audiovisive, ma anche gli abiti da scena, le pubblicità fantastiche, dove sono proiettati sia filmati commerciali realizzati per aziende sia sequenze completamente inventate per i film, l’invenzione dei “paparazzi“, la camera della musica, altra indimenticabile protagonista dei film di Federico Fellini, con il maestro Nino Rota che incanta Fellini nel 1952 ne Lo sceicco bianco e lo accompagna fino al 1979.
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