La città olandese ospita infatti la prima edizione della Solar Biennale e si tratta del primo evento di questo tipo nel mondo. Con un seminario, un programma educativo che coinvolge tutta la città, laboratori solari una mostra, l’iniziativa biennale organizzata dai designer Marjan van Aubel e Pauline van Dongen esplora il significato e le molteplici possibilità dell’energia solare. Per sette settimane, la Solar Biennale rappresenterà un’esperienza umana e culturale in grado di ispirare spazio al senso di meraviglia, al design e all’immaginazione.
La Biennale Solare affronta il tema principale dell’energia solare attraverso cinque diverse ‘lenti’, cioè da diverse prospettive, ognuna a suo modo molto significativa: personale, sociale, ambientale, ecologica e digitale/virtuale. Il design solare per esempio può essere una chiave in modo che tutti i tipi di prodotti, superfici ed edifici possano essere trasformati in modo integrato generando energia sostenibile. Le proposte e i programmi (in collaborazione con varie location, organizzazioni e designer come lo Studio Roosegaarde, lo Zoo Diergaarde Blijdorp, il Museum Boijmans Van Beuningen, il Next Nature Network di Rotterdam e la Dutch Design Week di Eindhoven) offre ai visitatori una visione critica ma accessibile all’interno del processo di cambiamento.
E poi si potrà visitare la mostra “The Energy Show – Sole, energia solare e forza lavoro” presso Het Nieuwe Instituut nel Museum Park antistante il Depot, il cuore della Biennale. L’Energy Show potrà essere visto fino al 5 marzo 2023.
Ci sarà anche un programma interattivo ‘Sun in the City’, nel quale ‘The Solar Biennale’ va nelle strade di Rotterdam per comunicare con le persone, coinvolgendole in modo accessibile sui temi dell’energia solare e della transizione energetica.
Del resto, quello delle energie pulite non è un tema nuovo a Rotterdam. In città infatti sono già nati i villaggi sostenibili sui tetti, creati da un team di architetti, urbanisti e antropologi.
Rotterdam punta così a una nuova soluzione per migliorare il suo sviluppo urbano. I villaggi sui tetti (in olandese dakdorpen, rooftop villages) diventano un’iniziativa che unisce l’edilizia sostenibile alla realizzazione di una smart city più green. I tetti abitati infatti possono contribuire a risolvere problemi come la crisi climatica, la mancanza di abitazioni, la carenza d’acqua, le conseguenze urbane delle forti piogge e lo stress da caldo. La soluzione ideale per una città come Rotterdam che ha più di diciotto chilometri quadrati di tetti piatti. In tutti i Paesi Bassi, sono circa seicento chilometri quadrati, un’area delle stesse dimensioni di Utrecht, Amsterdam e Rotterdam messe insieme.
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