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A qualcuno piace dark: destinazione Chernobyl

Il dark tourism o turismo dell’orrore prende sempre più piede. Dalle città fantasma all’ossario di Sedler in Repubblica Ceca, cresce la curiosità per i luoghi considerati fino a qualche tempo fa taboo e che oggi appassionano viaggiatori a caccia di emozioni forti.

Ultimo arrivato nella sempre più ampia mappa dei “luoghi del terrore” è il reattore numero 4 di Chernobyl. Grazie alla recente e omonima serie prodotta da Hbo, il fulcro della tragedia nucleare del 26 aprile 1986 è diventato accessibile ai turisti. Infatti, si potrà visitare la sala di controllo da dove si è innescata l’esplosione del reattore. Ai turisti, chiusi da tute protettive, sarà concesso di passeggiare dentro la stanza di comando del reattore numero 4, una zona ancora altamente radioattiva. E, dopo la visita, saranno sottoposti a dei test per misurare l’esposizione ai raggi.

La serie ha suscitato la curiosità degli influencer che si sono recati in Ucraina per posare nei luoghi abbandonati e pubblicare le foto sul proprio profilo Instagram. Dopo la messa in onda, la zona adiacente alla centrale ha registrato un aumento delle visite del 35% rispetto allo scorso anno con prenotazioni presso le agenzie turistiche specializzate che in estate hanno sfiorato un +40%. Le foto social hanno spinto addirittura il produttore della serie, Craig Mazin, a chiedere apertamente sui social rispetto per la zona, senza dimenticare quello che è successo.

La decisione di rendere visitabile la sala di controllo è parte di una strategia governativa voluta dal presidente Volydymyr Zelensky per incoraggiare il turismo nella zona: nel mese di luglio Zelensky ha firmato un decreto che ha inserito Chernobyl tra le mete ufficiali del turismo, sottolineando la necessità di dare nuova vita alla zona cambiando la percezione del territorio nel contesto del brand Ucraina. Zelensky ha annunciato l’apertura anche delle zone interne del reattore 4 durante l’inaugurazione di una nuova cupola metallica alta 108 metri che servirà ad evitare ulteriori fuoriuscite radioattive. La costruzione della cupola è costata 1,7 miliardi di euro, provenienti da un fondo speciale della Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

La zona della centrale di Chernobyl e la città (oggi fantasma) di Pripyat si trovano in una zona di  esclusione di circa 3 mila chilometri quadrati. E alcune zone sono ancora off limits per ragioni di sicurezza. La sala di controllo del reattore numero 4 era una di queste zone: secondo l’agenzia Ruptly, le radiazioni nella stanza sono circa 40mila volte più alte di una situazione normale.

Il dark tourism ha registrato crescente interesse negli ultimi 10 anni sia da parte dei turisti, sia da parte del mondo accademico, che ha triplicato gli studi nel settore. Nel Regno Unito è stato anche aperto un istituto di ricerca specializzato sul tema, l’Institute for Dark Tourism che è parte dell’Università del Central Lancashire.

Antonella Caporaso

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