Zerocalcare Regeni senza, 2017 Disegno di copertina per il numero di Internazionale del 25-31 agosto 2017 sul caso Giulio Regeni Courtesy Zerocalcare
Con oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific, la mostra racconta dell’autore e della nostra società, della politica e di storie di resistenza collettiva grazie all’inconfondibile creatività e visione di Michele Rech, in arte Zerocalcare, classe 1983, reduce anche del grande successo riscosso con l’omonima serie tv.
Tanti i temi in mostra, con la consueta attenzione e firma dell’autore su argomenti sociali e politici della contemporaneità, dalla frammentazione sociale all’indomani della pandemia alle paure all’epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell’Europa, dal forzato isolamento alla politica e alle resistenze.
«Il meteorite non sta cadendo. È caduto – dichiara Zerocalcare – Il covid ci ha dato la possibilità di ripensare la società, di tiare fuori uno spirito diverso, più attento agli altri e alla collettività ma non è accaduto. La mostra riflette anche su questo, guardando i lavori che sono stati realizzati a servizio delle lotte e delle vertenze collettive degli ultimi 20 anni fino ad oggi, si può scorgere un pezzo – parziale ma significativo – di quelle tensioni che attraversano le strade di questo Paese».
Zerocalcare. Dopo il botto ricorda al visitatore che ancora è possibile fare “un pezzo di strada insieme” a chi ha gli stessi obiettivi, nutrire una passione collettiva connessa all’ideale di resistenza politica, ai grandi temi dell’uomo comune di fronte alle prove della vita.
Entrando si viene proiettati in una città immaginifica e post-apocalittica, al centro della quale una strada è circondata da palazzi disegnati dallo stesso Zerocalcare. Da qui, tra teche espositive contenenti alcune delle tavole realizzate dall’autore durante i mesi del lockdown, si snodano le varie sezioni che articolano la mostra seguendo i temi più cari a Zerocalcare: dalle forme di resistenza incarnate dal popolo curdo, ai lavoratori che protestano per condizioni di vita più dignitose; dal ruolo delle donne alle molte altre battaglie condotte da gente comune come espressione di quotidiana resistenza. Non mancano ovviamente i protagonisti dell’universo di Zerocalcare – dal Cinghiale, al Secco, a Lady Cocca – abitanti di questa città apparentemente disastrata ma che, invece, mantiene fuochi di vitale resistenza, rappresentata da una fiammella sorretta da alcuni di loro che, come un’apparizione, si stagliano lungo il percorso.
L’esposizione si sviluppa poi nelle due aree retrostanti gli edifici, pensate come due differenti “mondi”, quello interno e quello esterno all’autore. Chiudono il percorso i Santi protettori, ritratti su tela e foglie d’oro provenienti dall’immaginario mitico dell’autore, dal T-rex a Lady Cocca del Robin Hood, da Kurt Cobain all’anarchico italiano Gaetano Bresci, fino alla coraggiosa difensora dei diritti umani Nasrin e al “Secco”, storico amico di Rech.
La mostra è ideata da Silvia Barbagallo, prodotta da Arthemisia e organizzata da Minimondi Eventi e Arthemisia in collaborazione con Piuma, promossa dal Comune di Milano-Cultura negli spazi di Fabbrica del Vapore ed è curata da Giulia Ferracci.
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