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A Firenze nasce Mundi, il museo nazionale della lingua italiana

La nostra lingua ha una nuova grande casa, e non poteva che essere a Firenze, tra le culle in cui è nata. Sta prendendo forma Mundi, il Museo nazionale dell’italiano, che verrà completato l’anno prossimo ma che intanto inaugura due sale con una mostra e documenti preziosi.

Il Mundi Museo Nazionale dell’italiano è ospitato nell’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella, in piazza della Stazione a Firenze, con le sue prime due sale che ospiteranno una mostra temporanea introduttiva, visitabile fino al 6 ottobre, a ingresso gratuito.

L’acronimo scelto per il nome, Mundi, ha un doppio significato, il primo è il rapporto con il latino, lingua madre (mundi è infatti il genitivo di mundus, cioè «mondo»), mentre il secondo è l’idea dell’italiano come lingua del mondo, in un museo che sarà inclusivo e interattivo e che racconterà non solo il viaggio e la storia della nostra lingua ma anche chicche e curiosità, in una visita a tappe che oltre a ripercorrerne l’evoluzione farà compiere un viaggio tra letteratura, arte, musica, scienza e usi e costumi, tutti attraversati dalla lingua del Belpaese.

Si comincia con una mostra, a ingresso gratuito – il museo è aperto al momento dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 17 – che è un’anteprima di quello che sarà questo nuovo grande spazio culturale nel 2023. Tra postazioni multimediali e documenti provenienti da musei, archivi e biblioteche di tutta Italia.

Si parte con una linea del tempo che grazie anche alle immagini racconta le tappe salienti della storia della lingua italiana insieme ai principali eventi storici ed artistici. Si possono ascoltare anche letture dalle voci di Stefano Accorsi, Glauco Mauri, Elena Sofia Ricci, Roberto Sturno.

Passando alla seconda sala, dove spicca la scala a spirale progettata da Giuseppe Martelli (risalente al 1825 circa), ci si può dedicare in un carosello di proiezioni alla lettura di diverse frasi memorabili di grandi autori italiani e stranieri sul valore e sul potere della parola e sull’amore per l’italiano. Ci sarà anche modo di mettersi alla prova in due postazioni audio-video interattive con una serie di domande e risposte sulla storia di alcune parole e sulla presenza e diffusione nel mondo di alcune voci del lessico italiano.

Non mancano naturalmente i reperti e documenti preziosi, come un codice in cui Boccaccio ricopia la Divina Commedia e quindici canzoni di Dante, un manoscritto risalente al 1612 portato a Venezia per la stampa della prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca, La scienza e l’arte di mangiare bene di Pellegrino Artusi, di fine ottocento, ma anche tesori più contemporanei, come la sceneggiatura di Mamma Roma a firma di Pier Paolo Pasolini con correzioni autografe del grande intellettuale.

Vocabolario degli Accademici della Crusca

Tra le star dell’esposizione poi c’è il cosiddetto Placito di Capua, risalente al 960, che è considerato come l’atto di nascita dell’italiano, con la prima testimonianza “ufficiale” di un volgare italiano.

“Era da tempo che si parlava di un museo della lingua italiana e la sede non poteva che essere a Firenze – ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo alla presentazione del Mundi -. Questo museo sarà un luogo di studio, ricerca, innovazione e si rivolgerà a studenti, studiosi e stranieri. Il valore del nostro patrimonio linguistico è straordinario e va tutelato, e questo è uno dei modi per farlo. Vogliamo che questo sia lo spazio dove si incontrino tutti coloro che si occupano di lingua italiana e per questo, partendo delle scuole e delle università, coinvolgeremo tutti coloro che lo fanno da sempre, a partire dall’Accademia della Crusca”.

Mariangela Traficante

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